Proprio in questi ultimi giorni pare che sia arrivata una soluzione che non ci saremmo mai aspettati. Davvero incredibile!
In questo periodo stiamo vivendo tutti una situazione piuttosto complicata e persino colma di incertezze causata principalmente dalla pandemia e dalle attuali limitazioni che, per forza di cose, hanno inciso decisamente sulla nostra quotidianità.
Una condizione, questa, che ormai va avanti da parecchio tempo e della quale ancora però si fa fatica a vederne la fine. Qualsiasi persona, quindi, ha cercato di interpretare la suddetta vicenda in maniera diversa.
Tutti i giorni, si può dire, ci si imbatte in discussioni, opinioni, ipotesi riguardo a quello che sta accadendo. Molto spesso, tra l’altro, questo argomento è stato ed è tutt’oggi oggetto di accesi diverbi che hanno portato anche a divisioni che in precedenza non ci saremmo aspettati.
E, allo stesso modo, è quasi difficile ricordare il tempo in cui non si indossavano le mascherine che servono a proteggersi da Covid-19. A tal proposito, da quasi due anni a questa parte, di queste face mask ne abbiamo viste di tutti i colori, nel vero senso della parola.
L’idea dei ricercatori giapponesi
Persino i brand famosi hanno iniziato a produrle in maniera massiccia. Ma, lo sappiamo, le idee migliori, o almeno quelle più stravaganti, arrivano spesso e volentieri dal Giappone.
Sì, perché non è per niente la prima volta che il Paese del Sol Levante se ne esce con qualche incredibile invenzione. Ebbene, stavolta pare che abbiano ideato una mascherina diversa dalle altre e che possiede una particolare funzione.
Per la precisione, i ricercatori appartenenti Prefectural University of Medicine di Kyoto avrebbero progettato una mascherina che si illumina quando rivela la presenza di Coronavirus. Provando a spiegarne il funzionamento, quindi, bisogna tenere presente le uova di struzzo.
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Infatti, questi animali producono degli anticorpi che possono eliminare i patogeni che, per l’appunto, sono stati inseriti in un filtro riposto su una mascherina. Proprio questi ultimi, quindi, una volta che vengono a contatto con una certa sostanza chimica si illuminano se posti al di sotto della luce ultravioletti e nel caso sia presente il virus.