Dieci anni fa, il naufragio, all’Isola del Giglio, della nave Costa Concordia: ecco la vita, oggi, dell’ex capitano Francesco Schettino.
Nel 2012, esattamente dieci anni fa, la Costa Concordia naufragava all’Isola del Giglio. Una tragedia che scosse molto l’opinione pubblica e che costò la vita a 32 persone. Altre 10 rimasero ferite.
Nei giorni successivi, ma anche negli anni a seguire, si è molto discusso della figura del comandante, Francesco Schettino, che fu accusato di aver causato il naufragio con una manovra imprudente – il cosiddetto ‘inchino’ accanto alle coste dell’isola. Anche il suo abbandono anticipato della nave, contrariamente alle procedure previste, fu molto contestato. Assunse una valenza simbolica contraria, invece, quella del comandante Gregorio De Falco, che coordinò le operazioni di soccorso dalla Capitaneria di Porto di Livorno e che fu protagonista di uno scambio di battute con lo stesso Schettino diffuso sul web e divenuto celebre.
Le accuse per Schettino, a processo, furono di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono di nave in pericolo.
Francesco Schettino, la sua vita dopo la tragedia del Giglio e la speranza per il futuro
Cosa fa oggi Francesco Schettino? Il lungo processo si concluse nel 2017 con la condanna del comandante originario di Meta, in provincia di Napoli, a 16 anni di carcere.
Schettino, oggi, si trova all’interno del carcere di Rebibbia e sta scontando la sua pena. La speranza sua e dei suoi legali è di avere la possibilità di scontarla con misure alternative al carcere. Fin qui, si apprende, è stato un detenuto esemplare.
Avrebbe instaurato un buon rapporto con gli altri detenuti, sebbene inizialmente questi non lo vedessero di buon occhio. Si dedica a molte attività diverse all’interno del penitenziario. Ping pong, calcio balilla, ma anche studio di giurisprudenza e giornalismo.
Chi lo ha visto, lo descrive come molto cambiato rispetto a prima della tragedia che ha cambiato la sua vita. In carcere, intanto, a causa dell’emergenza Covid non riceve visite da circa 500 giorni.
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I suoi legali puntano a ottenere la revisione del processo. Schettino continua a proclamarsi innocente.