Episodio di brutalità sconcercante avvenuto a Napoli. Vittima di un’assurda aggressione una giovane dottoressa, Chiara Lanza Volpe. Ecco i dettagli dell’agghiacciante pestaggio.
Stava rientrando a casa dopo un’altra dura, intensa ma gratificante giornata di lavoro. Protagonista dell’episodio Chiara Lanza Volpe, giovane medico chirurgo originaria di Palermo ma abitante a Napoli da 5 anni. La donna stava rincasando nella propria abitazione, con le chiavi già in mano, quando è scattata la tremenda aggressione.
Purtroppo questo non è il primo e non sarà l’ultimo episodio di violenza nei confronti del genere femminile. Ultimamente ci sono state grosse campagne di stampa volte a sensibilizzare l’argomento. La cronaca, però, ci fa registrare ad un ritmo sempre più veloce numerossisimi casi simili a questo.
Recentemente il governo ha lanciato la campagna di comunicazione “Libera puoi”, promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità, per rompere i casi ancora troppo elevati di isolamento e silenzio nei quali si ritrovano le donne. Ma vediamo qual’è stato l’ultimo episodio in questione. Ci troviamo a Napoli. Chiara Lanza Volpe è ormai ad un passo dall’ingresso del portone, quando avviene l’incredibile.
E’ la stessa dottoressa a raccontare l’episodio dalla propria pagina Facebook: “Stasera sono stata aggredita sotto casa, picchiata, presa a pugni, ho subito un’aggressione praticamente con le chiavi di casa in mano. Ho reagito con calci e pugni – si sfoga Chiara Lanza Volpe – ma è stata un’aggressione totalmente immotivata, il tutto per un vecchio cellulare mal funzionante”.
“Ma la cosa più agghiacciante – continua la giovane – è stata l’aggressione subita. I pugni che mi sono stati dati. La cattiveria con cui sono stata buttata a terra, presa a calci e strattonata. Alla fine me la sono cavata con lacrime di rabbia, sgomento, paura, tanta paura e lividi sparsi per il corpo”.
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Chiara Lanza Volpe infine ha raccontato di come vivere oggi a Napoli sia praticamente impossibile, una città da lei descritta come invivibile: “Lavoro dalla mattina alla sera, non mi fermo mai, ma a che serve investire su questa città se poi mi tratta male, aggredendomi, derubandomi e picchiandomi?”