Se la tua auto possiede questa targa, allora sei nei guai: pronto al peggio?

Clamoroso colpo di scena nel settore automobilistico. Se la tua auto possiede questa targa, allora sei nei guai: pronto al peggio? I dettagli.

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Targa automobilistica (Foto da Pixabay)

Comunicazione molto importante! Automobilisti d’Italia fate molte attenzione a questo post. Importantissimi dettagli da sapere sulle nostre auto – in particolare per i possessori di targhe che non appartengono al nostro Paese.

Facciamo un piccolo passo indietro di circa undici anni e torniamo al 2011 – data in cui possiamo collocare la nascita di questo evento. Stiamo parlando dei famosi aggravamenti fiscali che sono ricaduti sulle nostre autovetture.

Alcuni furbetti cosa hanno pensato di fare? Per ovviare ad alcune spese quali la tassa di iscrizione al Pra, il bollo, l’aumento dell’assicurazione, hanno ben pensato di iniziare a circolare per le strade con una targa estera e non più italiana.

Ma adesso qualcosa è cambiato perché con il voto definitivo alla Camera si è stabilito che i veicoli che sono targati come quelli esteri, ma appartenenti a residenti italiani possono guidare per tre mesi da quando l’interessato da preso la residenza in Italia. Cito testualmente quanto stabilito dalla legge.

Attenzione: salatissime sanzioni per i guidatori con queste targhe

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Automobile (Foto da Pixabay)

Coloro i quali non rispetteranno questa norma andranno incontro a severe sanzioni che scatteranno anche se guida un residente all’estero. Infatti, ciò che sarà tenuto in considerazione è il proprietario del veicolo e non il guidatore del momento.

Bisognerà seguire dei chiari passaggi. Primissimo fra tutti: sarà obbligatorio avere un documento sottoscritto che attesti la data certa dell’intestatario con allegato il titolo e durata della disponibilità del veicolo. 

Per coloro i  quali, invece, guidano con targa estera e sono sprovvisti di documento di registrazione, dovranno ottemperare quanto prima a risolvere la faccenda, perché i veicoli saranno censiti secondo il Codice italiano.

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In ultimo – ma non per importanza – il problema della re – immatricolazione. Stando a quando dichiarato dalla Corte Ue l’obbligo di re – immatricolazione in Italia è come una tassa sul comodato d’uso transfrontalieroqueste le disposizioni che provengono direttamente dalla Corte Ue.

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