Episodio davvero drammatico, “Prima avevo tutto…” poi l’inizio del triste calvario. I dettagli di un incontro senza precedenti.
La vita è davvero imprevedibile e in poco tempo tutto può essere stravolto. Quelle che sono le certezze di oggi non è detto che lo siano anche domani. I nostri punti fermi, purtroppo, in maniera del tutto involontaria finiscono per farci traballare o cadere del tutto.
Questo è ciò che è successo ad Alberto – oggi ottantaduenne. Alberto ha sempre vissuto una vita normale, o meglio è un uomo che ha avuto grandi possibilità in passato. Una casa molto grande in uno dei quartieri più ricchi di Roma, auto lussuose, amicizie importanti.
Ma un bel giorno per lui cambia tutto. Quando la figlia si ammala fa di tutto per assisterla e starle vicino. Ma nel momento in cui la figlia si spegne a soli 31 anni qualcosa muta drasticamente. Da allora la mia vita è precipitata, non avevo più voglia di fare niente.
La vita di Alberto finisce da un giorno all’altro. Smette di lavorare, smette di vivere. Nulla ha più senso. Dall’oggi al domani le sua sicurezze vengono spazzate via. Intervistato dal Corriere Fiorentino, racconta che…
Racconta che adesso è un senzatetto. Vive in una macchina a Firenze e dorme in una struttura della Caritas. Durante il resto del giorno è per strada, da solo. Vaga senza sosta per la città alla ricerca di attenzioni. Attenzioni che, però, non arrivano. Non ci sono occhi per lui.
Continua la sua intervista rispolverando vecchi ricordi. Facendo importanti dichiarazioni sul suo passato. Il passato di un uomo ricco e potente. Un uomo che ha vissuto nell’agio e che ha sempre fatto parte della Roma bene.
Oggi, però, tutto questo è solo un reminiscenza lontana. Come spesso accade in queste situazioni così estreme, Alberto fa un bilancio della sua vita e fa i conti con i demoni della sua esistenza, con l’Alberto di allora.
Ripensa ai suoi errori. Ripensa al suo essere marito e padre – di non averlo fatto nel modo esemplare. Non uno dei migliori stando a quanto dichiarato da lui stesso. È consapevole, oggi, di aver perso tutto.
Conclude la sua intervista ribadendo che gli spetterebbero dei soldi dalla pensione, ma che non può ritirarli perché ha perso la carta d’identità e non può farla nuovamente perché non ha la residenza. Di conseguenza non riesce a percepire il denaro che gli tocca.
L’unica soluzione possibile sarebbe quella di dimostrare al comune di Firenze di risiedere in pianta stabile sul territorio. Alberto chiede aiuto. Perché in questo momento la sua struttura ospitante non riesce a stargli accanto. Solo così potrebbe beneficiare dell’assistenza sanitaria e della pensione.
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In un mondo che noi chiamiamo Terra come si può permettere che un uomo di 82 anni trascorra le sue giornate per strade da solo? Andiamo facilmente su Marte, ma neghiamo l’aiuto ad un uomo in difficoltà. In nessun mondo questo dovrebbe essere consentito.