I Savoia hanno richiesto la restituzione del loro tesoro, vale a dire dei gioielli della Corona custoditi in un caveau della Banca d’Italia.
I Savoia hanno richiesto la restituzione dei gioielli della Corona che si trovano custoditi in uno scrigno all’interno di un caveau della Banca d’Italia.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, martedì 25 gennaio è previsto l’incontro di mediazione fra Sergio Orlandi, legale della famiglia Savoia, e i rappresentanti di Banca d’Italia, Presidenza del Consiglio e Ministero dell’Economia. Nel corso dell’incontro si discuterà delle modalità di restituzione del suddetto tesoro.
Lo scorso 29 novembre l’avvocato Orlandi ha avanzato attraverso raccomandata una richiesta di restituzione dei gioielli della Corona. Il giorno seguente la risposta tramite gli avvocati Marco Di Pietropaolo e Olina Capolino, per conto di Banca d’Italia. I legali hanno bocciato la richiesta scrivendo così.
La restituzione non può essere accolta, tenuto conto delle responsabilità del depositario.
La richiesta di restituzione dei gioielli è stata avanzata dal principe Vittorio Emanuele di Savoia e dalle principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice, eredi dell’ultimo re d’Italia, Umberto II. Qualora non si giungesse ad un accordo, i Savoia potrebbero citare in giudizio lo Stato per ottenere la restituzione dei gioielli.
Savoia, il tesoro custodito in un caveau della Banca d’Italia
Il tesoro che si trova in uno scrigno custodito in un caveau della Banca d’Italia è composto da 6.732 brillanti e 2mila perle, di diverse misure, montati su collier, orecchini, diademi e spille.
Tre giorni dopo il referendum del 2 giugno del 1946, il ministro della Real Casa, Falcone Lucifero, su incarico di Umberto II, consegnò i gioielli all’allora governatore della Banca d’Italia, Luigi Einaudi, che poi divenne Presidente della Repubblica.
LEGGI ANCHE —> Come si diventa Presidente della Repubblica in Italia? Requisiti ed elezione
Nel verbale di consegna del ministro Lucifero fu scritto.
Si affidano in custodia alla cassa centrale, per essere tenuti a disposizione di chi di diritto, gli oggetti preziosi che rappresentano le cosiddette gioie di dotazione della Corona del Regno.
LEGGI ANCHE —>Minaccia globale per la terra, l’allarme dello scienziato: una catastrofe senza precedenti
Una formula che lascia aperta una porta ai Savoia che sperano di tornare in possesso dei gioielli della Corona. Interpellato sulla vicenda, il nipote di Umberto II, Emanuele Filiberto di Savoia, dichiarò.
Mio nonno scrisse a chi di diritto, e ad avere quel diritto sono gli eredi. I gioielli sono di casa Savoia e ci dovrebbe essere una restituzione. Poi, come ho sempre ripetuto, andrebbero esposti in Italia perché fanno parte della storia italiana.