Continua il nostro viaggio nella storia delle lire italiane. Questa volta parliamo delle vecchie monete: se trovate a casa queste possono valere una fortuna.
Tutti noi siamo affezionati alle vecchie lire italiane, e in special modo alle monete. Con l’ingresso dell’euro nel 2002, abbiamo dovuto dire addio alle care e tintinnanti monetine che ci portavamo in tasca, magari per giocarci ai videogiochi sotto casa o per comprare la merenda a scuola.
Ma le monete, oltre ad avere un valore nostalgico, possono averne anche uno economico, perchè le lire sono ormai considerati pezzi rari, e alcune sono ricercatissime. La lira era utilizzata come unità di conto molto prima dell’unificazione dell’Italia: fu coniata per la prima volta dalla Repubblica di Venezia nel 1472.
Alla nascita del Regno nel 1861 la lira divenne la valuta ufficiale dello Stato: fra i primissimi esempi di monete da 1 lira si ricordano quelle raffiguranti i volti del re Vittorio Emanuele II, che recava nel suo rovescio lo stemma della famiglia dei Savoia. Famosa anche la moneta da 1 lira del 1950, recante Cesare sul fronte e l’arancia sul retro.
Le lire più rare e preziose: se trovate queste potete festeggiare
Ma veniamo alle monete più rare e ricercate sul mercato, quelle che insomma vi potrebbero procurare “bei soldini”, rivendendole ad un appassionato (e sono tanti!). Le monete da 2 lire con l’ape, dette anche Ulivo perchè recanti un ramoscello sul retro, sono fra queste: oggi possono valere fra i 200 e i 300 euro, ma il valore può raggiungere i 500 se in condizioni Fior di Conio.
Ma ancora più quotate sono le 2 lire rarissime del 1953, quelle recanti la dicitura “Prova”: ebbene, non ci crederete ma ad oggi hanno una stima che parte dai 300 euro ma può arrivare persino a 1300 euro, a seconda dello stato di conservazione. Ricordiamo infatti che graffi e strigliature possono compromettere non di poco il valore economico del “pezzo”.
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Insomma, vi consigliamo vivamente di setacciare per bene ogni angolo di casa, perchè sicuramente anche voi avete il vostro “gruzzoletto” di lire riposto da qualche parte. Magari non ne siete a conoscenza, ma anche voi potreste possedere pezzi rari pronti da rivendere. Va bene la nostalgia, ma se ci si può guadagnare sopra che male c’è?