Kobe Bryant, assoluto campione con l’impronta italiana, spense tutti gli ardori dei fan in quel terribile e infausto mattino.
L’Italia è la stella più luminosa del mondo. Qui è di culla l’arte, l’istruzione, la cucina e lo sport. Il vanto di questa splendida penisola, sogno segreto ai primi posti soprattutto tra i giovanissimi, è l’accoglienza che riserva. Tra questi un posto di grande soddisfazione è circoscritto sul nome del grande campione Kobe Bryant scomparso due anni fa.
Lo Stivale tricolore gli ha riservato spazi di crescita nel gioco del basket, disciplina in cui eccelleva. Discendeva da avi che avevano scommesso molti punti nel gioco in questione che lui aveva ereditato come parte integrante di una filosofia di vita. Kobe eccelleva nella dinamica ed era considerato uno se non il migliore al mondo.
Nell’adolescenza si trasferì negli Stati uniti dove la sua carriera decollò. Bryant ha conosciuto grandi periodi di luce assoluta, ma il rovescio della medaglia gli ha presentato i conti. Per via di una vicissitudine giudiziaria, per una denuncia di moleste, attraversò attimi angoscianti che si ripercuotevano anche durante le partite giocate.
Tragica fine per Kobe Bryant e l’amata figlia
Nel 2015, il vincitore di una serie di medaglie d’oro, stacca il contratto e si ritira per sempre. Con una sofferente e sentita lettera, descrive i momenti passati nello sport che lo ha reso un uomo migliore. Il discorso così toccante viene riprodotto in un cortometraggio che lo rese vincitore, mai avvenuto, dell’ardita statuetta degli Oscar a Los Angeles.
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Il noto cestista parlava correntemente l’italiano ed era sposato con Vanessa Laine da cui aveva avuto quattro bellissime figlie. Era un padre in eterna adorazione delle sue splendide ragazze. Un matrimonio non proprio liscio visto che Kobe era un grande Casanova e la moglie più volte lamentava i suoi tradimenti.
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Purtroppo il giovane campione non ha potuto rispettare i suoi sogni post ritiro. In una nebbiosa mattinata, insieme a 7 componenti dell’equipaggio, e con accanto la figlia tredicenne Gianna, soleva viaggiare in elicottero di sua proprietà per raggiungere la destinazione di una sua proprietà. Il tempo nefasto fece perdere il controllo al pilota e il velivolo si schiantò al suolo originando un incendio. Nessuno si salvò. La favola ebbe termine e un mamba e una principessa mambacita smisero di esistere.