L’ex direttore del Tg4 confessa la sua situazione complicata e come la sta vivendo. Emilio Fede, ormai lontano dal piccolo schermo, deve vedersela con i problemi economici.
E’ stato per vent’anni l’indimenticabile direttore del Tg4, protagonista di infiniti meme e video che girano tuttora in rete. Emilio Fede, oggi è da tempo lontano dalla tv, a causa dell’età avanzata e delle vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto.
Giornalista di grande esperienza, è nato in Sicilia 90 anni fa e ha iniziato giovanissimo a lavorare a Il Momento – Mattino. In Rai arriva nel 1954, firmando un contratto in esclusiva a partire dal 1961. Passa in questo modo dalla carta stampata alle televisione.
Negli anni Settanta diventa conduttore del Tg1, del quale diventa direttore nell’1981 per due anni. Esce dalla Rai nel 1987, in polemica con la nuova dirigenza della Democrazia Cristiana. Due anni dopo passa in Fininvest, ora Mediaset, con la quale rimarrà fino alla fine della sua carriera.
Dal 1992 prende la direzione del telegiornale del terzo canale dell’azienda, ruolo che ricoprirà fino al 2012, quando verrà travolto dalle inchieste giudiziarie. Nell’ottobre del 2014 la dirigenza di Cologno Monzese gli rescinde il contratto con effetto immediato: Fede perde tutti i benefici, tra cui uno stipendio di 27.000 Euro, una casa pagata dall’azienda a Milan0 2, un ufficio, due autisti e una segretaria.
Emilio Fede: il dramma dell’ex direttore del Tg4
Oggi il giornalista è vedovo, dopo aver perso l’anno scorso la compagna di una vita, la collega e senatrice Diana de Feo, sposata nel lontano 1965 e dalla quale ha avuto le figlie Sveva e Simona.
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Da tempo Fede lamenta una salute precaria, affidato alle cure di una badante che vive con lui, non più autosufficiente. A questo, ora, si aggiungono altri problemi, come da lui denunciato.
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“Ho una pensione da 8mila euro al mese, dopo tanti anni di lavoro. Ma non mi bastano. Devo pagare la rata della macchina in leasing, l’autista, la badante e l’affitto di casa. E le bollette. Una volta non pagavo nulla” il suo grido d’aiuto.