Omicidio Yara, i legali di Massimo Bossetti, accusato dell’uccisione della 13enne, provano ancora a scagionarlo ma inutilmente: lo sfogo dell’uomo
Sono passati ormai più di undici anni dalla morte di Yara Gambirasio, la 13enne che nel novembre del 2010 fu assassinata a Brembate, in provincia di Bergamo. Un caso che scosse l’opinione pubblica italiana per lungo tempo e che ancora oggi fa discutere.
Il corpo della giovanissima fu ritrovato in un campo soltanto tre mesi dopo. L’analisi dei campioni di DNA rinvenuti su di lei – identificati con l’ormai celebre ‘Ignoto uno‘ – diede risultati soltanto tre anni dopo, nel 2014. La corrispondenza portò a Massimo Bossetti, 44 anni all’epoca, muratore della zona. Arrestato e processato, l’uomo fu condannato all’ergastolo.
Ancora oggi, però, Bossetti continua a proclamarsi innocente e tenta in tutti i modi di dimostrare la sua innocenza tramite i suoi legali, che non si arrendono nonostante tutto.
Gli avvocati difensori, in particolare, hanno presentato una nuova richiesta di conoscere lo stato e il luogo di conservazione dei campioni di Dna oggetto di confisca, dopo l’annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione il 26 luglio 2021.
Una richiesta che la Corte d’Assise di Bergamo ha dichiarato inammissibile. E’ già la terza volta che la Corte si pronuncia negativamente di fronte a tale richiesta.
Questa sera, a ‘Telelombardia’, andrà in onda una intervista ai legali di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini. In una anticipazione diffusa dall’emittente, Salvagni ha preannunciato un nuovo ricorso:
La Corte di Bergamo probabilmente pensa di essere superiore alla Corte di Cassazione. Ma se pensano che la difesa abbandoni per stanchezza si sbagliano di grosso. Stiamo già lavorando al quinto ricorso. Per noi conoscere lo stato di conservazione di quei reperti è fondamentale.
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Alla trasmissione ‘Iceberg’ dell’emittente lombarda, inoltre, Bossetti ha fatto pervenire una lettera in cui spiega: “Continuo a vedere la mia dignità disconosciuta, disprezzata, calpestata. I miei diritti vengono ignorati e violati”.