Striscia la notizia, uno dei valorosi mandanti del noto tg satirico, ha dovuto porsi sulla difensiva per i suoi servizi: la vita innanzitutto.
L’inviato più energico con il suo motto, Popolo di Striscia, fa furore nei suoi servizi per il noto tg di canale 5. Luca Abete, avellinese di nascita, muove i primi passi nell’animazione e calcherà anche i set cinematografici in ruoli diversi. Iscritto ad architettura, lascerà per la strada artistica.
Grazie ad una gavetta nel giornalismo, vince un sondaggio che premia l’entrata di diritto tra i destinatari di servizi scomodi per Striscia la notizia a fianco di Moreno Morello e Vittorio Brumotti. Un lavoraccio a tempo pieno che lo implica in molte situazioni scomode e particolari.
Luca adora la sua regione campana e si è scorciato le maniche per denunciare l’illecità di talune situazioni. Vestito di tutto punto con la sua impareggiabile divisa, che indossa in tutte le stagioni, va a caccia di intrighi, criminalità ,malasanità e istruzione ferma.
Ormai la sua ombra la si riconosce dappertutto; giacca verde con pantaloni marroni e pigna nel taschino all’occhiello. Luca Abete, profondo appassionato di cucina, è un grande attivista nel sociale. Ha fondato la campagna Non ci ferma nessuno per andare incontro ai disagi giovanili.
Luca ha fatto molte scoperte attraverso i sopralluoghi denunciati dalle comunità. Quella più eclatante riguarda la Terra dei fuochi. Fu proprio il valente giornalista a denunciare ciò che accadeva nella provincia casertana ad opera delle famiglie appartenenti alla criminalità organizzata.
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L’inviato racconta al giornale Nuovo di non sentirsi mai tranquillo nella sua vita. Purtroppo le aggressioni nei suoi confronti sono frequenti e munirsi di una scorta è stato decisivo nel periodo in cui venne attestata la sua morte sicura sui social in concomitanza dei beni confiscati alla famigerata cosca dei Casalesi di cui si era occupato. Una vita non facile per lui che ha il timore che le persone a lui care possano essere coinvolte in qualche resa dei conti.