Incredibile colpo di scena. La scoperta archeologica che cambia la storia: una rivelazione a dir poco straordinaria. Tutti i dettagli.
Risale a pochissime ore fa una scoperta archeologica di grandissima portata. Il dato più avvincente è senza alcun dubbio la data: stiamo parlando, infatti, di un insediamento preistorico di circa 23 mila anni fa.
Una primissima analisi dei resti animali rivenuti è riuscita a far chiarezza sulla zona in cui gli abitati vivevano ed è stato stabilito con una certa sicurezza che l’area interessata era decisamente molto ricca e prospera.
L’incredibile scoperta è avvenuta nei pressi del lago Galilea in Israele. È una delle zone più interessanti da esaminare dal punto di vista archeologico, proprio perché sono evidenti le tracce di un passato risalente all’uomo preistorico.
Israele – lago Galilea, ritrovato un insediamento di 23 mila anni fa
Non è la prima volta che in questa zona vengono ritrovati resti di questo genere. In precedenza, sono stati rinvenuti, infatti, frammenti appartenenti ad un campo di cacciatori e pescatori che in passato era stato coperto d’acqua dal lago di Galilea.
Gli studiosi sono giunti ad una importante conclusione: questa popolazione è riuscita a resistere alle temperature estreme dell’ultima glaciazione proprio per la presenza di cibo – rispetto agli altri ominidi nel resto del pianeta che sono stati costretti alla fame.
Il sito israeliano, noto con il nome di Ohalo II (scoperto alla fine degli anni ’90), fu popolato tra i 23.500-22.500 anni fa. È conosciuto in particolar modo per il perfetto stato di conservazione di un particolare tipo di capanne: le capanne a cespuglio e per i reperimenti botanici.
I primi scavi sono stati effettuati sul finire degli anni ’90 e successivamente nel 2001. All’interno del sito troviamo i resti di sei capanne a cespuglio, la tomba di un maschio adulto, oltre alla presenza di diverse installazioni – nonché oltre 20 mila ossa di animali e diverse presenze di cereali.
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Stando alle prime dichiarazioni di studiosi e archeologici si tratta di una scoperta di grande pregio. Questo sta a dimostrare che il sito di Ohalo II è davvero la prova tangibile di quanto fosse già presente allora una sorta di organizzazione tra gli ominidi.