Minorenne, al via l’intervento di difficile esecuzione fermato dalla proposta inaudita dei genitori: la loro decisione manda tutto all’aria.
Sputare sentenze su questa delicata faccenda non è al momento funzionale. Due genitori no vax non daranno il consenso ai dottori di operare il proprio figlio minorenne se non accetteranno le loro legittime condizioni inerente alla situazione presente.
Purtroppo il Covid 19 ha scatenato, non solo una pandemia globale ormai da due lunghi anni, ma anche una larga fetta della popolazione che si è schierata contro l’inoculazione dei vari vaccini che la Sanità ha creato per proteggerci dal virus che ha mietuto vittime in tutto il mondo.
Le vaccinazioni hanno avuto luogo e ancora continuano le file davanti ai centri del fiore fucsia. Un modo per cercare di combattere i contagi e soprattutto i ricoveri in terapia intensiva che tanto hanno fatto soffrire chi, purtroppo, ha avuto una carica pesante del virus da sopportare.
Il minorenne senza la possibilità di salvarsi
Sono sorti vere e proprie figure altisonanti che inneggiano al contro vaccino. Personaggi comuni ma anche del mondo del jet set. La campagna no-vax ha fatto proselitismo e ha coinvolto anche questi due giovani genitori di Modena fermamente convinti della nocività del siero in quanto prodotto da feti morti.
Il loro bimbo di 2 anni soffre di una grave patologia al cuoricino. Un piccolo che non può avere la forza e la ragione di decidere per salvarsi la vita da solo. Un piccolo ometto che non ha avuto la gioia di nascere con un cuore sano e di non poter vivere come gli altri piccoli.
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Il bambino è ricoverato nell’ospedale di bologna e attende che qualcuno prenda la decisione giusta e soprattutto faccia in fretta. I genitori hanno fatto terra bruciata intorno al figlio non permettendo l’operazione dei professori se non ci sarà la sicurezza che la trasfusione di sangue sia da persone non sottoposte al protocollo. Si sono impegnati in prima persona per presentare dei propri offerenti che non sono vaccinati. La situazione è precipitata tanto da chiedere l’intervento del giudice dei minorenni. Il tribunale sta vagliando la giusta direttiva e si esprimerà tra non molto. Intanto un piccolo bambino aspetta solo di ritornare a stare in salute e giocare, giocare e ancora giocare come un normalissimo bimbo di due anni.