Cambiamenti in vista per il prossimo esame di Maturità. Il Consiglio Superiore della pubblica istruzione ha richiesto delle modifiche
L’esame di Maturità continua ad essere un argomento molto complicato e per certi versi molto controverso. La decisione del ministro Bianchi, di ritornare alle prove scritte per il 2022 sta suscitando polemiche e discussioni accese. Dopo che gli studenti sono scesi in piazza per protestare, anche il Consiglio superiore della pubblica istruzione ha dato il proprio parere, consigliando delle modifiche. L’organo che sostiene il Ministero della Pubblica Istruzione ha suggerito di cambiare idea riguardo la seconda prova scritta.
Maturità 2022, la seconda prova scritta potrebbe cambiare
“Per il Cspi la preparazione degli studenti andrebbe accertata senza fare ricorso alla seconda prova scritta. Il motivo? I maturandi hanno trascorso gli ultimi tre anni di scuola in una situazione di pandemia e il frequente ricorso alla didattica a distanza non permetterebbe un’adeguata preparazione”, ha spiegato il giornalista Corrado Zunino.
Il parere contrario sarebbe arrivato anche per quanto riguarda l’esame di terza media, lo scorso anno scolastico gli studenti a causa della pandemia avevano preparato una tesina che poi avevano discusso con i professori via remoto. Per quest’anno invece, il ministro Bianchi ha deciso che bisogna tornare alle prove scritte.
Le prove scritte erano già state cancellate nel 2020 quando gli studenti non avevano frequentato in presenza gli ultimi quattro mesi di scuola. Dato che l’emergenza sanitaria è continuata e si è fatto ricorso alla didattica a distanza, la prova di maturità con un esame orale che partiva da una tesina preparata dagli esaminati è stata ripetuta nel 2021 e così doveva essere mantenuta anche nel 2022.
Alla fine di gennaio però, il ministro ha annunciato che si sarebbe tornati agli scritti che comprendono la prova di italiano sia la seconda prova, su una materia specifica per ogni indirizzo. Le prove scritte agli esami sono stati uno dei motivi per i quali gli studenti hanno manifestato venerdì scorso. La seconda ragione è legata alla revisione dell’alternanza scuola-lavoro, altro tema molto dibattuto dopo la morte dello studente Lorenzo Parelli nell’ultimo giorno di uno stage.
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“Il parere del Cspi ci indica che abbiamo ragione, Oggi questo parere del Consiglio Superiore, seppure non vincolante, ci indica che stiamo portando rivendicazioni giuste. ”, ha commentato Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi.