Storie Italiane, ai microfoni la bella ex miss e la sua complicata vicenda italiana: è legittimo difendersi fino a prova contraria accertata.
Una situazione ingarbugliata, all’apparenza, dove bastava trovare il filo della matassa evitando fraintendimenti. Greta Gila, bellissima ragazza ungherese con due occhioni azzurri profondi, è stata la vittima di un reato giudiziario che assolutamente non le apparteneva.
La giovane donna ripercorre la sua vicenda in collegamento con il programma mattutino Storie Italiane. In studio un’attentissima Eleonora Daniele ascolta sbigottita l’accaduto di due anni fa, prima che arrivasse il ciclone pandemico che ha fermato il globo.
Una situazione che ha come sfondo la città di Roma dove, secondo una testimonianza, si sarebbe dovuto concludere un enorme patto con la consegna di un ingente quantitativo di droga. La narcotrafficante in questione doveva essere proprio Greta Gila.
Greta è una ragazza dell’Est, nel suo paese d’origine ha partecipato a vari concorsi. Una carriera da modella avviata con la selezione per la candidatura addirittura a Miss Mondo. Tanti sogni per la giovane 21enne e tanti viaggi in giro per il mondo.
Greta continua il suo racconto ad Eleonora asserendo che Roma doveva rimanerci solo per un paio di giorni visto che la meta finale era il Giappone. Qualcosa è andato storto e all’improvviso si è vista piombare addosso la polizia italiana in borghese e arrestata senza diritto di replica.
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A nulla è valso la sua dichiarazione di difesa ed è stata trasferita in carcere per 3 terribili lunghi mesi nell’innocenza più assoluta. Il tribunale italiano ha emesso l’arresto per via di una donna fermata all’aeroporto che sosteneva di dover consegnare, proprio alla Miss ungherese, la partita di cocaina. Dopo una lunga indagine, e grazie alla difesa del suo avvocato, finalmente Greta è potuta uscire dal carcere. Immediatamente è partita la controffensiva da parte della ragazza che ha chiesto il risarcimento di 100mila euro per aver trascorso 73 giorni in prigione in preda alla disperazione più totale. Ancora oggi, dopo aver cambiato professione per via dello shock subito, non guarisce dal trauma subito e invoca giustizia.