Ci sono delle ragioni importanti che hanno spinto migliaia di alunni a scendere in piazza e a protestare per una decisione ritenuta infattibile.
In questi giorni, come è stato riportato dalle principali testate giornalistiche, sono state effettuate delle proteste piuttosto accese da parte degli studenti che quest’anno dovranno affrontare l’esame di maturità.
In effetti, all’incirca dal sopraggiungere della pandemia e delle conseguenti restrizioni emanate dal Governo, tutti coloro che sono alle prese con gli studi scolastici e universitari, hanno dovuto sacrificarsi e trovare metodologie di apprendimento piuttosto differenti da quelle a cui erano abituati, in precedenza.
Ci stiamo riferendo, in particolar modo, alla didattica a distanza, più comunemente abbreviata in DAD, che fa in modo di portare avanti il programma ministeriale di una classe, svolgendo le lezioni da remoto, e, quindi, evitando la presenza fisica in aula degli insegnanti e degli alunni.
Naturalmente, anche in questa circostanza, ci sono degli svantaggi che non possono essere sottovalutati e che hanno vissuto in maniera piuttosto intensa gli allievi di ogni età.
Prima di tutto, ciò che sicuramente manca è la possibilità di socialità all’interno dei momenti di pausa, anche se, in generale, il quasi inesistente contatto con i propri compagni pesa in ogni frangente della lezione, eliminando in tal modo il confronto diretto con i coetanei.
Ma, poi, ancora, a detta di chi ha provato sulla propria pelle, pare che in questo modo cali più facilmente la concentrazione rispetto a quando ci si trova nell’istituto scolastico.
Ultimamente, però, gli studenti delle scuole superiori sono scesi in piazza dopo la proposta del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di riportare gli esami di Stato alla normalità, introducendo nuovamente, quindi, due prove scritte e una orale.
In realtà, sembrava che qualche mese fa Bianchi avesse accettato di mantenere la prova finale simile a quella dei due anni appena passati. Anche perché, a sostegno, c’era stata persino una petizione firmata da più di cento mila ragazzi.
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Nonostante ciò, negli ultimi giorni di Gennaio, il ministro ha scelto un esame impostato come nel periodo pre-pandemia. Per questo motivo, le manifestazioni hanno l’obiettivo di far comprendere la difficoltà di un esame organizzato come in tempi passati.