Immancabili notizie dal mondo dell’arte. Scoperta strabiliante negli affreschi: alcuni grandi autori come non li avevate mai visti!
Nel corso dei secoli la fruizione di tante opere d’arte è stata vietata a causa delle scene di nudo, perché reputate sconvenienti dalla società del tempo. Ad oggi l’approccio alla cosa è del tutto diverso e vi è la possibilità di fare ed esporre arte liberamente.
I più colpiti sono stati senza alcun dubbio gli affreschi: molto spesso pittori e restauratori si sono trovati costretti a coprire quelle forme e quelle immagini più esplicite viste come un tabù, vanificando così il senso stesso dell’opera.
Dopo tanti anni riapre finalmente al pubblico il cantiere di restauro degli affreschi della Cappella Brancacci con una delle opere più importanti del mondo: l’Adamo ed Eva di Masaccio e la Tentazione di Masolino. Una grande ri – scoperta da non perdere.
Colpo di scena, gli affreschi del grande Masaccio come non li avete mai visti
La Cappella Brancacci è uno dei massimi esempi di pittura rinascimentale ad opera di due dei più grandi esponenti dell’epoca: Masaccio e Masolino. I due organizzarono in maniera molto accurata il lavoro da fare ed operarono simultaneamente per la decorazione.
Non riuscirono, però, a portare a termine il compito a causa dell’improvvisa morte del primo ed è per questo motivo che al loro nome è sempre stato accostato quello di Filippino Lippi che ultimò il progetto circa cinquanta anni dopo.
Il momento di massima espressione di Masaccio è senza alcun dubbio la Cacciata dei progenitori dall’Eden, dove Adamo ed Eva – nudi – sono rappresentati con profondo realismo. La gestualità di entrambi conferisce un forte senso di pathos e di dolore, lo stesso provato dai protagonisti.
In contemporanea Masolino realizzò sulla parete opposta un altro straordinario esempio pittorico: Tentazione di Adamo ed Eva. L’affresco vede i protagonisti della scena ritti in piedi: Eva cerca di afferrare il frutto proibito sotto gli occhi vigili ed algidi del serpente.
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Entrambi gli affreschi sono stati censurati dalla Chiesa nel ‘400, perché considerati inappropriati ed immorali. Mostrare in maniera così esplicita le parti intime (coperte poi con delle foglie) era considerato blasfemo. Nel 1990 il ciclo venne nuovamente restaurato e ripristinato come pensato dai maestri.