Desta preoccupazione la cosiddetta febbre di Lassa, che ieri ha registrato il primo deceduto in Europa. L’allerta è massima, per questa malattia infettiva simile all’Ebola.
C’è grande attenzione e timore da parte della comunità medica per la febbre di Lassa, che ieri ha fatto registrare il primo decesso collegato ad essa. La vittima è inglese, ed era tornato recentemente da un viaggio in Africa con altri due familiari. Si presume che possa essere stato contagiato lì e poi averla trasmessa ai parenti, che sono attualmente entrambi in gravi condizioni.
Questa febbre, una malattia infettiva grave, è stata scoperta proprio nel Regno Unito qualche giorno fa, nel sud-est del Paese anglosassone. Ha caratteristiche in comune con la temibile Ebola, ma secondo l’agenzia per la sicurezza sanitaria locale il rischio per la popolazione sarebbe per ora basso.
L’Istituto Superiore della Sanità non abbassa però la guardia e la tiene d’occhio, per non essere impreparato qualora la situazione dovesse precipitare e avverte sui possibili sintomi della malattia, che nell’80% dei casi sono di lieve entità e nel restante 20% possono portare anche alla morte.
La febbre compare in forma graduale, e ha un periodo di incubazione molto lungo, che può arrivare anche alle tre settimane. Si manifesta con cefalea, febbre, difficoltà a mangiare, tosse secca, crampi addominali, nausea, vomito e diarrea.
Sintomi che assomigliano quindi a una banale influenza e che ricordano un po’ anche quelli del Covid, con il quale potrebbe essere scambiato nelle fasi iniziali. I peggioramenti per la Lassa sono però repentini e fatali, e hanno dei segni ben precisi da tenere sotto controllo, spiegani gli esperti. In Africa questo tipo di febbre è abbastanza nota, mentre in Europa è comparsa solo da alcuni giorni in Inghilterra.
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Questi i sintomi che provoca in fase acuta e che sono costati la vita al povero inglese: edema del collo e del volto, encefalopatia, sanguinamento delle mucose, versamento pericardico e pleurico, insufficienza respiratoria e proteineuria.