Clamoroso colpo di scena! Dante Alighieri, una scoperta davvero memorabile direttamente in un affresco del Trecento: si trovava proprio lì.
L’intricato mondo di Dante Alighieri affascina ancora oggi milioni e milioni di ricercatori, che dedicano tutti i loro studi alla scoperta di quelli che sono misteri irrisolti sulla vita del Sommo Poeta.
La sua opera più famosa, La Divina Commedia resta attualmente uno dei capolavori di più difficile interpretazione e lettura. Colma di significati nascosti, la Commedia cela al suo interno uno sconfinato simbolismo ancora da tradurre.
Nelle ultime settimane, il nostro Paese si riconferma una delle eccellenze nel campo dell’arte e della letteratura e la notizia arriva direttamente dalla Scuola Normale di Pisa, dove è stato scoperto…
La Professoressa Giulia Ammannati – esperta di Paleografia – analizzando un affresco del pittore Buonamico Buffalmacco, avrebbe individuato al suo interno proprio Dante Alighieri. Il tutto attraverso uno dei suoi celebri capolavori, il De Monarchia.
E’ proprio lui, nella sua consueta iconografia che lo vede abbigliato in rosso, il Sommo Poeta stagliarsi sulle pareti del Campo Santo di Pisa. Ma non basta, perché lo scrittore – ironia della sorte – è stato collocato proprio nella schiera dei dannati.
Stando agli studi della docente della Normale, l’uomo somiglierebbe molto al Dante rappresentato anche da Giotto (Palazzo del Bargello, Firenze). Alla base delle ricerche della dottoressa Ammannati, il ruolo dello scrittore nella Toscana del Trecento.
Perché Buffalmacco scegli di affrescare proprio Dante a Pisa? E’ qui che entra nuovamente in ballo in De Monarchia – un saggio politico in cui sono pienamente centrati i temi della territorialità e in particolare di unità legata al contesto sociale.
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Stando alle ipotesi della Professoressa Ammannati, il pittore avrebbe potuto vedere il Dante giottesco a Firenze o tesi più solida, la presenza del poeta a Pisa proprio durante la stesura del De Monarchia.