Gerry Scotti, a zonzo per la città che gli regala una gradita visione persa da molto tempo, un’incontro felice come una volta – FOTO.
Zio Gerry è un amicone affidabile, ispira un’istantanea simpatia. Questo è stato sempre il suo giogo fin dagli esordi di quando era uno sbarbatello. Una faccia da schiaffi e una mole spesso importante che di certo non lo ha mai fatto sfigurare davanti al gentil sesso.
La sua capacità di relazionarsi è sorprendente, un carisma scritto nel suo DNA. Gerry Scotti è uno dei presentatori più stimati nell’ambiente e spesso è stato descritto come l’erede del grande e compianto Mike Bongiorno; un confronto sempre ben accolto dal valente Scotti.
I suoi genitori lo volevano laureato e sistemato, magari con il classico posto fisso. La sua passione per la musica, però, gli ha fatto tirare il passo verso la direzione opposta. La radio è stato il suo primo amore e ancora oggi vivrebbe solo di quello e ne ha nostalgia.
Il suo grazie lo deve al più famoso talent scout degli anni 80/90, un tale Claudio Cecchetto. Egli riuscì, con un intuito eccezionale, a comporre una squadra di ragazzuoli che hanno avuto un exploit nello spettacolo ancora presenti oggi.
Jovanotti, Linus, Amadeus, Fiorello, tutti figli della strategia vincente del famoso scopritore Cecchetto. Jerry, il cui vero nome è Virginio, approdò a Radio Djay, un programma musicale in onda, subito dopo pranzo, con la qualifica di presentare la musica internazionale, un must in quegli anni.
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Ancora oggi, il noto presentatore, si cimenta in questo ambito come dimostrato dalla parentesi che si è aperto a Tu si Que Vales con la sua Scuderia. Oggi ha voluto condividere uno scatto sul suo profilo social. Il conduttore ha incontrato per puro caso uno dei suoi fratelli di musica, Albertino fratello di Linus. Grande è la felicità che traspare dai loro sorrisi, e beffando le norme covid, ci scappa anche un abbraccio. Tanti ricordi emergono. Un legame lungo una vita tra i due artisti non sempre sottolineato dalla presenza fisica, ma quello dell’affetto sì.
