Una incontrovertibile verità riguardo al vino emerge finalmente dal parere degli esperti: gli appassionati bevitori non possono ignorarla.
Il vino non rappresenta solamente uno dei prodotti più antichi dell’uomo, ma anche uno dei simboli principali della cultura di molti Paesi del mondo, e specialmente d’Europa.
Già nei poemi omerici e nelle prime forme narrative del Vecchio Continente si trovano molte descrizioni di una bevanda dalle caratteristiche divine. Il frutto dell’uva, capace di dare forza, energia, ristoro e coraggio in pace come in guerra.
Il Parlamento Europeo però, malgrado millenni di storia alle spalle, aveva intrapreso una strada molto pericolosa. Ciò avrebbe potuto significare la catastrofe per intere filiere economiche collegate al “nettare degli Dei”: ecco cosa è successo.
Facciamo un passo indietro: in discussione all’Europarlamento c’era il Piano di azione anti-cancro. Tale piano riarda le azioni congiunte da intraprendere, a livello di Unione Europea, per contrastare ed arginare tutti i comportamenti potenzialmente nocivi per la salute poiché cancerogeni.
Tra di essi, in prima battuta, era stato incluso l’utilizzo di bevande alcoliche. In pratica, il vino: non è difficile immaginare l’impatto che una simile decisione avrebbe potuto avere su Paesi come la Francia e l’Italia, ma anche la Spagna o la Grecia.
Fortunatamente, il Parlamento ha fatto una decisa retromarcia. Il parere degli esperti è stato infatti concorde nel definire il vino, e l’alcool in generale, pericoloso solamente in caso di abuso.
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“C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche, e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio”.
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Musica per le orecchie dei consumatori responsabili, ma anche per quelle dei produttori che hanno corso il serio rischio di vedere apporre sulle loro bottiglie il temuto bollino nero con la lettera “F”, ovvero sia potenzialmente cancerogeno.
