La protesta degli studenti, che si è svolta a Napoli ha manifestato tutto il dolore dei ragazzi che si sentono vicini alle vittime dell’alternanza scuola-lavoro.
La protesta studentesca si è svolta a Napoli, davanti alla sede del Pd Campania in via Santa Brigida. Gli studenti hanno manifestato il loro dissenso nei confronti dell’alternanza scuola-lavoro con un’azione simbolica, avvenuta durante la manifestazione organizzata da Potere al Popolo e dagli Studenti autorganizzati della Campania.
In ulteriore modo, ragazze e ragazzi, hanno manifestato anche per un “Esame di Stato a misura di tutti”, dopo le recenti novità introdotte, nonostante i difficili anni trascorsi in didattica a distanza a causa dell’emergenza dovuta alla pandemia.
Le proteste, come quella avvenuta nel capoluogo campano, si stanno verificando in moltissime città d’Italia e chiedono uno stop a questa pratica che secondo i manifestati, agevola solo lo sfruttamento di giovani ragazzi, creando solo ulteriore precarietà nel mondo del lavoro.
Proteste, Napoli si fa portavoce del gesto simbolico per uno stop allo “sfruttamento degli studenti”
In queste ore infatti, tre ragazzi, vestiti da operai, si sono spogliati degli abiti da lavoro, versandosi addossi della vernice rossa. Un gesto simbolico che manifesta il dissenso studentesco nei confronti dell’alternanza scuola-lavoro, in ricordo delle due più recenti vittime, Lorenzo e Giuseppe.
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Nella mattinata infatti si è svolta una manifestazione con corteo che è partito da piazza Garibaldi, arrivando alla sede dell’Ufficio scolastico regionale. La protesta è stata organizzata dal Coordinamento Kaos, Unione degli studenti Napoli, Studenti autonomi napoletani, coordinamento studenti flegrei e Fronte della gioventù comunista. Nel comunicato, i rappresentati hanno dichiarato:
“L’alternanza scuola-lavoro utilizza giovani studentesse e studenti come forza lavoro gratuita, a discapito di qualsiasi norma di sicurezza. Questa non è la nostra idea di scuola. In particolare in un momento di emergenza come questo, la scuola deve essere strumento di crescita sociale e culturale, e non occasione di sfruttamento. In un Paese dove nel 2021 ci sono stati 1400 morti sul lavoro, lo Stato dovrebbe investire in sicurezza e non nella creazione di ulteriore precarietà”.
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Chiedendo l’immediata abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, rivendicando investimenti concreti sull’istruzione e sull’edilizia scolastica.