Lucio Dalla intramontabile artista dalla penna acuta e ironica, si dilettava in una disciplina inverosimilmente non alla sua…altezza -FOTO.
Cinquant’anni di assoluta attività musicale, tutta la sua vita, in pratica, costantemente costeggiata in parallelo dalla musica. Lucio Dalla era un pentagramma in carne ed ossa. Un autore senza paragoni ancora oggi dopo anni dalla sua spiacevole dipartita.
Amante e amatissimo della città natia di Bologna, ha omaggiato questo splendido capoluogo con vari canti esaltando la sua bellezza e storicità. Il brano Piazza Grande è una dichiarazione del folle amore che il cantante riversava sulla splendida provincia.
A scuola non eccelleva affatto, la sua mente era solo invasa dalle sette note. Giovanissimo, già presentava molti suoi pezzi in giro per l’Italia mai ostacolato dalla sua famiglia che invece incoraggiava la vena artistica del loro unico figlio.
Un’indole nascosta per Lucio Dalla
L’ironia e la complicità di una poetica fuori misura, descrivevano appieno questo strano personaggio di bassa statura ma dotato di un gigantesco cervello funzionante a tutto giro. Barba e baffi facevano parte del suo essere, fin dagli esordi, recisi solo in tarda età.
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Una splendida voce correlava il tutto. Nei suoi brani riusciva a passare dalla nota più bassa a quella più alta con una facilità estrema. I suoi successi ancora oggi non conoscono frontiere o deriva. Lucio amava armeggiare in qualsiasi ramo musicale e collaborare con altri del suo rango.
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La musica era il perno della sua vita. Era un abile polistrumentista anche se lo abbiamo visto spesso solo dietro ad un pianoforte. Ma il talentuoso artista aveva anche un altro spasso in cui si cimentava in prima persona: il basket. Lo sport ufficiale del Bologna, spesso, vedeva tra gli spalti la sua presenza. L’intraprendente Lucio amava palleggiare e provare qualche mossa verso il canestro come si evince dalla foto postata a sorpresa sul suo profilo. Lo si nota con la classica divisa da cestista mentre accenna un tiro con quel suo ghigno menefreghista e l’immancabile berretto in testa.