Potremmo finalmente dire addio all’emergenza Covid, mascherine e green pass compresi? Vediamo quali potrebbero essere le date scelte.
È stato un periodo lungo e faticoso per moltissimi Italiani, ma finalmente sembra che “i tempi siano ragionevolmente maturi per alleggerire i divieti”. Queste le parole dell’ex direttore dell’Ema, Guido Rasi, intervistato sullo scottante tema dal Giornale. Il merito è dovuto al notevole rallentamento dei contagi, ma prima abbiamo il compito di “svuotare” gli ospedali, perché ci sono ancora mille persone in terapia intensiva, ha proseguito.
Sottolinenando che ci sono ancora 14 mila ricoverati per Covid, di cui il 70% non ha fatto la vaccinazione. Le condizioni dell’Italia sono migliori di quelle di altri paesi anche grazie all’efficiente campagna vaccinale che ha raggiunto il 91% della popolazione over 12. Sempre secondo quanto riferito da Rasi nell’intervista, la mascherina rimane comunque una barriera protettiva molto efficace.
Che deve essere ancora portata sui mezzi di trasporto o nei luoghi affollati. Da valutare se sia ancora necessario l’obbligo di indossarla in classe, dato che indubbiamente comporta disagi agli studenti.
Emergenza Covid, quando potremo dire addio alle restrizioni?
Inoltre Rasi si è espresso sulla possibilità di una eventuale quarta dose, affermando che attualmente non c’è fretta, avendo ancora a disposizione quattro-sei mesi di tempo per valutare se è più utile un richiamo annuale o una ulteriore dose.
Sulla possibile data prevista per il sollevamento delle misure restrittive, o per lo meno di alcune di esse, Rasi ha dichiarato:
“Credo che fino al 10-15 marzo, finché non si svuotano i reparti, ogni vaccino fatto contribuisce a una riduzione del rischio di circolazione del virus. Ma se il virus non circolasse più non ha senso tenere l’obbligo del green pass, anche per gli over 50. Va archiviato sperando che non ce ne sia più bisogno”.
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Annunciando una possibile data, che potrebbe essere appunto prevista intorno a metà marzo. Buone notizie dunque, anche se in conclusione ha tenuto a precisare che si devono adottare soluzioni che possano rendere gli ambienti puliti e salubri in modo che una possibile nuova ondata o pandemia non ci colga impreparati.