Il premier italiano Draghi sconcertato dall’inammissibile presa di posizione del presidente russo Putin, condannato chi viola i diritti.
Il presidente del consiglio italiano Draghi ha presenziato all’ultimo riunione che lo vedeva accanto al ministro Frattini. Il premier da pochi mesi, su richiesta di Mattarella, si è ritrovato con una brutta patata bollente che non sa a chi passare.
La crisi dei territori europei, Ucraina e Russia, gli stanno dando molti motivi di preoccupazioni. Non c’è pace per l’amato Draghi nella funzione di capo della politica. Putin si presenta come amico ma ha sempre un asso nella manica da mostrare.
Ora ha avallato il desiderio di due piccole regione, situati in alto ad oriente a confine con la Russia, di rifarsi allo stato di Mosca come protettore e appartenenza. una mossa che non è piaciuto ai leader mondiali riuniti per trovare un accordo di intesa.
Draghi condanna Putin e allarma su eventuali sanzioni
Sono giorni che si cerca una via di accesso che metta in comunicazione i precidenti dei due stati russi e ucraini. Un tira e molla che non ha dove posare il capo. Le cose non vanno per il verso giusto e pare che la diplomazia faccia cilecca. L’Onu cerca di mediare ma le parole sembrano non avere nessuna capacità di persuasione.
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Draghi insiste per la via del dialogo convinto che una soluzione per mettere pace di sicuro uscirà fuori. Intanto la zona del Donbass si appoggia con fedeltà alla vicina Russia certa di poter ottenere tutto quello promesso. Putin ha fatto in modo di distribuire passaporti russi per facilitare il loro passaggio sotto la potenza nordica.
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