La situazione tra Ucraina e Russia continua a preoccupare enormemente i Paesi della Nato. Il presidente degli Stati Uniti è fermo e durissimo contro Vladimir Putin.
La decisione del presidente russo di riconoscere l’indipendenza delle repubbliche separatiste e filo-russe del Donbass ha colpito come un uragano la Nato. I Paesi membri dell’unione atlantica si sono scagliati compatti con forza contro il discorso di Vladimir Putin, che ha sottolineato quanto ritenga ancora l’Ucraina parte della Russia e non abbia intenzione di fare nessun passo indietro.
Il timore del premier è quello che con l’annessione alla Nato da parte dell’Ucraina, il suo territorio possa essere utilizzato dagli Stati Uniti per costruirci nuove basi, proprio al confine con il suo Paese.
Joe Biden, ieri, ha annunciato la prima delle tranche di sanzioni previste per il Cremlino. “Il leader russo ha iniziato l’invasione dell’Ucraina; ha un’idea bizzarra della storia, arrivando persino a negare, non si capisce a quale titolo, la legittimità dell’Ucraina come Stato indipendente; ha violato il diritto internazionale in modo flagrante” le parole del democratico.
Il leader a stellle e strisce sin dice convinto della sua intenzione di invadere a breve Kiev, ma aggiuge che nessuno alla Nato ha intenzione di “farsi prendere in giro”.
Guerra Ucraina-Russia: sanzioni in crescendo per Putin
Se fino a ieri un consigliere del presidente americano sembrava più cauto, in serata il primo cittadino USA si è convinto sull’inizio dell’invasione. A tal riguardo, ha confermato che le sanzioni saranno via via maggiori e più aspre a seconda delle mosse russe.
Biden ha quindi annunciato lo spostamento di truppe militari Usa già di stanza in Europa nella zona baltica e l’esclusione del governo russo dal circuito finanziario occidentale. Il pacchetto di sanzioni UE per Putin entrerà in vigore a partire da questa sera, al massimo domani.
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Intanto l’Ucraina ha dato il via libera ai suoi cittadini a girare armati e sta reclutando i riservisti nel Paese tra i 18 e i 60 anni, oltre ad aver richiamato i connazionali che si trovano in Russia. Il parlamento ucraino ha inoltre chiesto alla Rada lo Stato di emergenza di 30 giorni.