Un vero e proprio dramma nel dramma, quello che si sta vivendo in queste ore nell’area di Chernobyl, in Ucraina; i combattimenti sono arrivati nella zona della centrale nucleare, ed i rischi si moltiplicano.
L’attacco sferrato dalla Russia all’Ucraina nelle prime ore di giovedì ha mostrato subito chiaramente la potenza messa in campo da Vladimir Putin. Il governo russo ha schierato forze soverchianti, che nel giro di 24 ore sono arrivate a 30km dalla capitale ucraina Kiev.
Ma la guerra, drammatica di per sé, acquisisce in Ucraina le sfumature torve della catastrofe nucleare: il sito della centrale di Chernobyl, tristemente famoso per i fatti del 1986, è infatti stato raggiunto dai combattimenti.
Una situazione molto pericolosa, che potrebbe condurre a scenari ancor più terribili se si verificassero attacchi diretti ai reattori.
Chernobyl sotto attacco: i rischi per l’umanità
La notizia dei combattimenti nell’area di Chernobyl è stata data dal ministro dell’Interno ucraino, Anton Guerachtchenko, che ha dichiarato alla NBC
Combattimenti sono in corso nei pressi del deposito scorie nucleari di Chernobyl. Le forze russe sono avanzate dalla Bielorussia. Gli impianti per lo stoccaggio delle scorie nucleari sono per ora intatti anche se a rischio di essere distrutti.
I rischi di un attacco alla centrale sono molteplici, e tutti molto pericolosi. A parlarne è stato il professor Maurizio Martellini, docente di fisica presso l’università dell’Insubria
Intervistato dall’agenzia LaPresse, il fisico ha spiegato che
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nella centrale nucleare di Chernobyl ci sono depositi a bassa emissione di radiazioni. Ma se ad essere danneggiato, anche solo “fessurato”, fosse il “sarcofago”, la poderosa ed enorme struttura in acciaio e cemento che copre il reattore numero 4, allora sarebbe un crimine contro l’umanità. Quelle scorie, anche a distanza di anni, emettono radiazioni potentissime e molto pericolose.
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La situazione è insomma ai limiti della tragedia: resta solo da augurarsi che le prossime ore siano regolate da maggiori dosi di buonsenso.