Guerra Ucraina, scatta l’allerta per l’Italia: “Scorte in esaurimento, si teme l’emergenza”

La situazione tra i due Stati in conflitto sta nettamente diventando sempre più aspra e a pagarne le conseguenze potrebbe anche essere il Bel Paese.

Russia Ucraina
Immagini del conflitto Russia-Ucraina (Instagram)

In questi giorni, come sappiamo, si sta vivendo un momento di forte tensione a causa del confitto scoppiato un paio di giorni fa tra la Russia e l’Ucraina. Nonostante la riunione del G7 e i continui avvertimenti da parte della Nato, in realtà si possono avvertire già le prime pericolose conseguenze.

Intanto i soldati russi, secondo le ultime notizie, stanno procedendo senza alcuna esitazione e hanno già conquistato Melitopol, città sud-orientale. Per di più, ce lo conferma l’Onu, il fenomeno era già cominciato al sentore della possibile guerra, migliaia di ucraini hanno dovuto abbandonare non solo le proprie abitazioni, ma anche il Paese tout court.

Molti cittadini, infatti, sono diretti, per esempio, in Polonia, Moldavia, Ungheria. Al momento, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky starebbe gestendo in prima persona la resistenza all’interno della capitale Kiev e pare che i militari russi siano riusciti a respingere i commilitoni sovietici.

Naturalmente, però, l’accesa conflittualità tra questi due Stati porta degli indiretti disagi anche ad altre popolazioni in tutto il mondo. Per quanto riguarda l’Italia, a detta degli esperti, questa turbolenta situazione potrebbe coinvolgere alcuni settori di importazione.

Ciò che potrebbe danneggiare l’importazione

In particolare, lo hanno riferito coloro che si occupano del settore molitorio, in altre parole, ciò che riguarda varie aree dell’agroalimentare. In particolare, è stato proprio Vincenzo Divella, il Ceo dell’azienda omonima che si occupa della produzione di pasta e biscotti, a lamentare il fatto che le loro navi ultimamente non hanno la possibilità di addentrarsi nel Mar Nero.

Spighe di grano
Spighe di grano (Pixabay)

Il motivo principale è che, da molti anni a questa parte, l’Unione Sovietica e l’Ucraina sono sempre stati parte fondamentale per l’approvvigionamento di alcuni principali alimenti, quali, per l’appunto, il grano. Così, se le asperità tra le due nazioni dovessero continuare a lungo, bisognerà rifornirsi in posti decisamente più lontani, come per esempio, negli Stati Uniti.

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Ciò comporterebbe senz’altro anche uno spiacevole disguido per gli acquirenti finali, dato che potrebbero subire un forte aumento a livello di costi. Divella, però, ha aggiunto, che questa condizione si verificherebbe soltanto se venissero terminate le scorte e nel caso ci si dovrebbe per forza rivolgere a luoghi meno vicini all’Italia.

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