Ultimissime notizie. Crisi in Ucraina, un deposito petrolifero in fiamme: previste conseguenze ambientali davvero devastanti.
La guerra in atto fra Russia e Ucraina sta sconvolgendo tutto il mondo che non vuole una nuova guerra. Non vuole altri morti, feriti, famiglie smembrate, economie da rinsaldare. Tutti i capi di Stato si stanno opponendo fermamente ai bombardamenti e stanno invitando Putin a richiamare le truppe.
L’origine del dissidio fra le due potenze mondiali è da ricercarsi nel lontano 1991 quando di scioglie l’Unione Sovietica. Da allora nascono e si alimentano una serie di malumori e malcontenti che riguardano principalmente l’assetto geopolitico delle due nazioni.
Dal ’91 ad oggi non è la prima volta che i due Paesi si scontrano militarmente: ricordiamo gli attacchi del 2013, del 2014 e ancora del 2015 quando con l’accordo di Minsk II si arriva finalmente ad una tregua. Ritorniamo ai giorni d’oggi. Siamo nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022: la Russia bombarda l’Ucraina. Ancora.
Stando alle ultime notizie, non si parla ancora di un diètro frónt da parte dell’esercito russo che, al contrario sembra aver rincarato la dose. E’ stato bombardato il deposito petrolifero di Vasylkiv non molto distante dalla capitale Kiev.
Immediatamente tutte le autorità competenti hanno allertato i vicini cittadini che il bombardamento sta causando una serie spaventosa di danni anche all’ambiente. Le fiamme sprigionate insieme ai fumi tossici sono molto nocivi per i residenti.
Si è fortemente raccomandato di barricarsi in casa e di serrare tutte le finestre. Anche da Kiev, che dista circa 40 chilometri dal deposito petrolifero, è possibile vedere che le fiamme che di dipanano. Attualmente la situazione è davvero disastrosa, perché non è possibile spegnere le fiamme.
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Ci troviamo davanti al cospetto di un ingente disastro ambientale. Un duro colpo per la già provata Ucraina. L’appello è sempre il medesimo da giorni, ormai. Ritirare le truppe russe dal territorio e trovare un accordo diplomatico fra le due potenze.