Cristina Parodi, l’annuncio straziante e la forte rabbia: “Attacco ingiustificato e illiberale”

Cristina Parodi si appella sui social, anche lei lancia un grido d’aiuto per invitare chi può a farsi avanti e aiutare la popolazione ucraina. 

Rifugiati ucraini
Rifugiati ucraini (Foto da Instagram)

Tantissime le persone che in questi giorni stanno lanciando, come possono, un’ancora di salvezza al popolo ucraino inviando beni di prima necessità, vestiario e offrendo un posto dove alloggiare quando, chi è riuscito a fuggire, arriverà in un paese che non è il suo, tante anche le associazioni umanitarie.

Molteplici le associazioni, a partire da Save the Children che da il suo contributo con le migliaia di bambini che varcano i confini del loro paese e, con le loro famiglie, non hanno un posto dove andare e che stanno attraversando una fase che al momento non gli riserva un futuro roseo. Anche associazioni più piccole e locali sono intervenute, come Cesvi che è quella a cui si è rivolta Cristina Parodi per dare il suo aiuto.

Le parole di Cristina Parodi sui social

Tramite Instagram Cristina ha lanciato un appello per questa questione.

 

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Cesvi è un’organizzazione umanitaria che è stata fondata a Bergamo nel 1985 ed è oggi presente in ben 23 Paesi nei cinque continenti, ed era presente in diverse situazioni come dopo lo tsunami nel su-est asiatico, i terremoti di Haiti e quelli del 2016 nel centro Italia. “Cesvi e’ come sempre laddove i diritti umani sono negati” una frase che fa pensare scritta dalla conduttrice alla fine dell’appello sul suo profilo Instagram.

Cristina accanto al suo post ha deciso di mettere qualche foto per mostrare la situazione che vivono migliaia di persone, che aumentano di ora in ora, sia coloro che sono ancora in Ucraina sia coloro che invece sono riusciti a passare il confine e si trovano senza dimora e senza beni di prima necessità quali acqua, cibo, medicinali e vestiario.

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La conduttrice ha descritto ciò che la Cesvi sta portando avanti e ha fatto sapere “E’ arrivato in Ucraina il primo convoglio di aiuti inviato da Cesvi per la popolazione sconvolta dell’invasione armata russa. Secondo le nazioni unite i rifugiati nei prossimi mesi potrebbero superare i 4 milioni. Oltre ad una risposta forte dell’Europa unita e del mondo di fronte a questo attacco ingiustificato e illiberale serve l’aiuto di tutti.”

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