Carlo Conti evoca una frase del passato tanto acclamata, oggi è una ricorrenza speciale che identifica la qualità artistica italiana.
Era importante ricordare la data odierna. Appartiene ad un tempo caratterizzato dalla presenza di un’artista inconfondibile e informale. Carlo Conti ha preso in mano l’onore di documentare questo giorno grazie alla sua esperienza nel campo musicale.
Il 4/3/1943 ha dato la luce ad un cantante formidabile e unico: Lucio Dalla. Verace bolognese, appassionato di calcio e basket ma soprattutto un performer a tutto tondo. La sua competenza nelle sette note lo ha portato a composizioni indelebili nel panorama del pentagramma.
In uno special a lui dedicato, il grande amico Renzo Arbore racconta di come si erano conosciuti da piccoli. La signora Dalla era una modista e si recava in Puglia a domicilio per presentare i suoi capi. La signora Arbore era tra le sue clienti e Renzo doveva occuparsi di Lucio.
Carlo Conti presenta un testo d’eccezione: Il fiume e la città
Dopo molti anni, agli esordi delle rispettive carriere, il cantautore riconobbe il ragazzo che lo accudiva mentre la mamma era intento nel défilé dei suoi vestiti. Li univa, non solo una bella amicizia, ma anche la passione per lo strumento che li accomunava: il clarinetto.
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Lucio non aveva timore di approcciarsi a qualunque settore musicale. Dal jazz al pop al melodico, il suo timbro era ineccepibile. Barba, baffi e il consueto berretto, arricchivano l’esuberanza di un talento fuori misura sempre sull’onda del successo.
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