Guerra in Ucraina, arriva la notizia della scomparsa di un Generale d’élite: ora che ci sarà la svolta. Tutti i dettagli della vicenda.
Da quella terribile notte tra il 23 e il 24 febbraio sono cambiate così tante cose nel mondo che si fa ancora fatica a credere ai nostri occhi. Quelli che erano equilibri già precari, adesso viaggiano ancora di più sul filo del rasoio.
L’attacco dei russi di Putin ai danni dell’Ucraina sta tenendo tutti noi con il fiato sul collo. Molteplici le notizie che giorno dopo giorno arrivano nelle nostre case. Siamo in procinto di entrare in guerra? La minaccia nucleare è concreta?
Stando alle ultimissime informazioni sarebbe morto in battaglia uno dei generali più importanti dell’esercito di Putin facente parte dello squadrone del corpo scelto degli Spetsnaz. Un duro colpo per la Russia.
Ucraina, scomparso in battaglia il generale russo Sukhovetsky
Si tratta del generale russo Andry Sukhovetsky. Come abbiamo detto in precedenza l’uomo fa parte di una squadra speciale dell’esercito russo che ha un solo obiettivo: scovare ed uccidere il presidente Volodymyr Zelensky.
A dare la notizia della sua scomparsa è stata la stampa russa che ha espresso cordoglio per la morte del loro amico durante un’operazione speciale. Il Ministero non si è ancora espresso a tal proposito.
Successivamente il passo da compiere da parte dei russi sarebbe quello di cambiare linea di comando e optare per la decisione del Cremlino. Far salire al potere a Kiev un presidente filo – russo. Vi è già un ipotetico nome: Viktor Yanukovich.
La notizia ha scoraggiato ancora di più quello che parrebbe essere un esercito già fortemente arrabbiato con il Presidente Vladimir Putin. A quanto pare i soldati non sono felici di questa guerra e i tanti video virali sul web ne sono una riconferma.
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Diversi i messaggi dei soldati russi alle loro famiglie in cui è evidente la paura e lo sconforto. Ci chiamano fascisti – così ha urlato a gran voce uno dei soldati coinvolti in questa guerra. Come ogni giorno siamo in attesa di possibili accordi politici e diplomatici, perché a pagarne le conseguenze sono sempre i civili.