Dalla vendita del gas all’Oriente a nuovi accordi commerciali, fino alla questione Taiwan: Pechino e i vantaggi dalla guerra fatta dalla Russia.
L’Ucraina ha chiesto varie volte solidarietà alla Cina per mettere fine alla guerra scatenata dalla Russia di Vladimir Putin. Ma Pechino ha dato l’idea di un atteggimento poco limpido, ambiguo, in cui da una parte la Cina sembra condannare l’azione dell’idea della guerra russa e dall’altra non si scaglia deliberatamente prendendo posizione contro Mosca. Mentre il mondo condanna in maniera totale la guerra russa in Ucraina, la Cina si astiene.
Rammentiamo che la Cina è storicamente vicina alla Russia da anni e i rapporti tra questi due Paesi si sono solidificati. Pechino non condanna l’invasione russa, ma ribadisce il sostegno e l’aiuto al territorio di Kiev facendo da mediatore.
La Cina spalleggia comunque Vladimir Putin, di cui riconosce “interessi legittimi” e con cui condivide le preoccupazioni riguardo l’espansione a Est della Nato. Pechino con la Russia avrà dunque una “normale cooperazione commerciale” a vantaggio di ambedue i Paesi.
Il New York Times ha rivelato che fonti vicine alla Casa Bianca sosterrebbero che la Cina sapeva dei piani del Cremlino per invadere l’Ucraina. E avrebbe chiesto alla Russia, lo scorso 20 febbraio, di posticipare l’azione militare a dopo la fine delle Olimpiadi di Pechino.
La notizia è stata prontamente smentita da Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata cinese a Washington.
Probabilmente dietro la scelta della Cina di non prendere posizione nel conflitto tra Russia e Ucraina, ci sarebbe anche la questione, ancora aperta da decenni, di Taiwan. Non riconosciuto dalla comunità internazionale, il piccolo Paese è al centro di un contenzioso con Pechino, che lo considera come una provincia in base al principio dell’Unica Cina.
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Quindi la Cina potrebbe effettivamente trarre vantaggio dalla guerra in Ucraina o almeno dall’isolamento della Russia dal resto del mondo. L’Italia, nel frattempo sta continuando a inviare aiuti in Ucraina: armi, gas.
