Al Bano Carrisi, la frase che ha colpito tutti: “Se serve lo faccio anche a meno 30 gradi”

Al Bano si fa avanti contro la guerra, si rivolge direttamente a Vladimir Putin che ha incontrato più volte essendo molto amato nel suo paese.

Al Bano
Al Bano (Foto: @albanoofficial Instagram)

Tutto l’aiuto possibile fa comodo in queste ore all’Ucraina e al suo popolo che sta scappando dalla propria terra per far fronte alle conseguenze che la guerra scatenata dalla Russia ha provocato. Il leader del Cremlino non ha intenzione di fermarsi ma è disposto a concedere una tregua e dei corridoi umanitari per permettere alla popolazione di mettersi in salvo e procedere al suo scopo senza provocare ulteriori vittime civili.

Su questo punto delicato e importante si sono fatti avanti in tanti, dalle organizzazioni benefiche ai post sui social vengono lanciati appelli per mettere fine a tutto l’orrore provocato. Anche Al Bano si è fatto avanti facendo una proposta in prima persona al leader russo per mettere fine, o almeno tentare di placare le sue azioni.

La proprosta di Al Bano

Il cantante pugliese ci ha messo la faccia e il coraggio e ha affrontato Putin.

Al Bano
Al Bano (Foto: @albanoofficial Instagram)

I due paesi protagonisti della guerra amano molto Al Bano e per questo lui si è fatto avanti, “Se potesse aiutare la pace andrei a cantare sul Pripyat pure di notte, pure a -30°, vedere le immagini della gente disperata sotto le bombe, dei bambini con lo sguardo perso mi fa stare male” ha dichiarato il cantante all’Adnkronos.

Al Bano si è appellato direttamente al leader del Cremlino per chiedere che metta fine a tutto questo ma anche alla Nato perché intervenga e faccia qualcosa per placare tutto l’orrore che sta vivendo da ormai nove giorni l’Ucraina, “Rinnovo l’appello al presidente Putin e alla Nato perché si impegnino tutti al massimo per uscire da questa situazione orrenda”.

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Ha aggiunto poi che quando lui è nato era in corso la Seconda Guerra Mondiale e che naturalmente lui non se la ricorda perché troppo piccolo ma il rumore delle bombe che portano distruzione non lo dimenticherà mai, “Io sono nato nel 1943: ho vissuto la guerra senza averla capita. Ero troppo piccolo ma il rumore delle bombe mi è rimasto dentro. E mi auguro con tutto me stesso che i miei figli e i figli dei miei figli non debbano vivere queste esperienza di barbarie, di dolore, di paura”.

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