Miriam Leone, ospite insieme a Pierfrancesco Favino a Che Tempo Che Fa per parlare del suo nuovo film, si è lasciata andare e ha espresso un pensiero sulla situazione dell’Ucraina.
I due attori sono stati ospiti di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa per parlare del loro nuovo film “Corro da te“, la cui uscita è prevista per il prossimo 17 marzo. Nel corso dell’intervista sono stati affrontati tanti temi diversi, alcuni presenti anche all’interno del film ad esempio la tolleranza ovvero ciò che riesci a vedere, ciò di cui ti rendi conto quando abbandoni il tuo punto di vista, ha spiegato Favino.
L’attore ha anche spiegato come il cinema riesca a tramettere messaggi molto forti come appunto quello della tolleranza, e i tanti altri presenti nel film, e di come questa pellicola sia tanto attuale.
Miriam Leone e il suo messaggio di pace
Miriam è intervenuta su un tema molto particolare e molto fragile come quello della guerra che oggi ci riguarda da vicino.
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L’intervista si è alternata tra momenti di risate con le imitazioni di Pierfrancesco Favino e momenti molto toccanti e di sensibilità in cui si è parlato di temi molto importanti. Favino ad esempio, sull’onda dei temi fragili, ha detto “È importante andare al cinema, è importante uscire da ciò che possediamo per essere posseduti da qualcosa che non conosciamo“, un messaggio molto importante soprattutto in un momento in cui conoscere è necessario.
Anche Miriam Leone ha espresso il suo pensiero in merito e citando Luciana Littizzetto, che aveva avuto il suo momento poco prima del loro arrivo, ha detto “Dove c’è risata non ci può essere guerra, e in questo film si ride tanto“. Poi insieme a Fazio hanno parlato di quanto sia importante non dare per scontato le piccole cose quotidiane soprattutto in questo periodo.
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Miriam ha confermato le parole del conduttore aggiungendo un suo pensiero in merito, non citando direttamente la situazione Russia-Ucraina ma riferendosi anche a quello, “Noi siamo fortunati, siamo liberi, abbiamo la cultura e oggi non è scontato nemmeno essere qui a parlare ma noi vogliamo rispondere a questa violenza condannando tutte le guerre con la cultura, con il cinema e con l’arte“.