Paura per il professor Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano e Direttore Sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi: cosa è accaduto.
Minacce recapitate al professor Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano e Direttore Sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi.
Qualche giorno fa al suo laboratorio alla Statale è giunta una lettera al cui interno era presente un proiettile. Pregliasco, nel corso di un’intervista rilasciata a Radio 1, ha così raccontato quanto accaduto alcuni giorni fa.
Giovedì scorso al mio laboratorio alla Statale mi è arrivato un proiettile in busta – ha rivelato il virologo -. Vogliono spararmi, alle gambe, a me e alla mia famiglia, perché promuovo la vaccinazione per i bambini. Mi hanno scritto nella busta che il proiettile è piccolo perché vogliono spararmi per ferire gravemente, così la sofferenza si prolunga.
Il docente all’università Statale di Milano e Direttore Sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi ha aggiunto.
La minaccia era estesa a me, la mia compagna ed i miei figli. Io ho denunciato tutto, ovviamente, ma – ha sottolineato – è surreale che in un momento come questo ci sia tutta questa acredine.
Fabrizio Pregliasco: “Questo episodio mi ha intristito molto”
È stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Milano per minacce aggravate e detenzione di munizione. Da analizzare le tracce di DNA, le impronte presenti sulla lettera ed il proiettile.
Pregliasco ha spiegato che la missiva sarebbe stata aperta dai suoi collaboratori che indossavano dei guanti conservando in questo modo la possibilità di analizzare efficacemente le tracce biologiche presenti sulla lettera.
Si tratta di una vicenda che ha intristito molto il virologo, come lui stesso ha spiegato proseguendo.
Questo episodio mi ha intristito molto – ha affermato -. Non me lo aspettavo dopo tutto il lavoro di prevenzione che ho cercato di fare.
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Le minacce ricevute però non bloccheranno Pregliasco, che ha dichiarato di voler andare avanti.
Io voglio continuare. Si va avanti, confidando nel fatto che ogni cosa l’ho sempre fatta in buona fede, con la capacità di attività di ricerca personale e la lettura degli articoli scientifici, e quindi non rinnego nulla e continuerò a farlo.