Monete di valore assoluto: la 20 Lire diventa un vero e proprio tesoro nascosto. Se è in tuo possesso inizia a festeggiare.
Oggi parliamo di un’altra moneta rarissima di grande pregio che sta mandando ai matti i collezionisti. Si tratta di un oggetto molto particolare che, tutti, almeno una volta abbiamo avuto nei nostri portafogli.
Di sicuro non avremmo mai immaginato che, oggi, il suo valore sarebbe stato letteralmente da capogiro. Come abbiamo detto in precedenza, sono diverse le condizioni che ne determinano il pregio.
In primis, occorre che la moneta (in questo caso) debba essere in un perfetto stato di conservazione. Errori di conio e altre particolarità possono essere influenti nella vendita. E ancora, l’immagine impressa può essere un criterio di valutazione.
Le origini della moneta da 20 lire sono davvero molto lontane. Facciamo un passo indietro al 1861 quando questo oggetto è stato coniato per la prima volta. Si tratta della 20 Lire d’Oro Vittorio Emanuele II. Il suo valore di vendita si aggira tra i 700 e i 1000 euro.
Passiamo in rassegna la 20 Lire Umberto I. La circolazione occupa un periodo compreso tra il 1879 e il 1897. Ad oggi quella con il valore più alto è stata battuta all’asta a circa 250 euro. Non male come sommetta.
La storia della moneta da 20 lire è davvero affascinante, perchè durante il regno di Vittorio Emanuele III ne sono state coniate addirittura sette, ognuna diversa dall’altra. Tra queste ricordiamo la moneta Fascio e la moneta Littore.
Si tratta di vere e proprie rarità, tant’è che il loro valore è pazzesco. Parliamo di cifre altissime che nel migliore dei casi hanno sfiorato i 20 mila euro. In particolare quelle coniate nel 1927 e nel 1928.
In ultimo ci occupiamo delle monete da 20 lire che sono state coniate dopo la seconda guerra mondiale. Le più importanti e ragguardevoli appartengono agli anni 1956 e 1957. Scopriamo il perchè!
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Si tratta di monete molto particolari, perchè all’epoca furono ritirate dalla circolazione e la loro destinazione fu davvero inusuale. Vennero regalate, infatti, a tutto il personale della Zecca di Stato. Di conseguenza sono una vera e propria rarità, perchè non hanno avuto diffusione.
