Il fuoriclasse ha parlato di recente del difficile momento che sta vivendo, usando parole drammatiche. Gianluca Vialli ha confessato come stanno le cose realmente.
E’ impossibile non pensare agli Europei 2020, senza ricordare quell’abbraccio forte e commovente tra il ct della Nazionale Roberto Mancini e il capo delegazione azzurro Gianluca Vialli. Un’immagine struggente e che ha commosso in tanti, quell’incredibile notte di luglio.
L’ex calciatore recentemente si è raccontato in una lunga intervista, ripercorrendo la sua vita a 360°, rilasciando anche dichiarazioni non certo semplici da digerire ma dal risvolto insolito e quasi “poetico”.
Cremonese,classe 1964, nasce in una famiglia molto abbiente di origine trentina. Inizia a calciare giovanissimo, e dopo aver militato nel Pizzighettone, passa alla Cremonese, dove inizia a mostrare le sue caratteristiche d’attaccante. Nel 1981 debutta con la squadra in serie B, contribuendo con 10 gol alla promozione nel 1984 in serie A, evento che non avveniva da 54 stagioni.
Nello stesso anno passa alla Sampdoria, e dopo un momento iniziale di difficoltà, grazie all’allenatore Boskov, che ne intuisce le potenzialità, trova il suo ruolo come prima punta, stringendo nel contempo un rapporto di grande amicizia con il compagno Roberto Mancini. Sono gli anni d’oro della squadra ligure, e i tifosi doria rispolverano per loro il nomignolo di “gemelli del gol”.
Il calciatore, nonostante le tante offerte, anche del Milan di Arrigo Sacchi, giura con altri colleghi di non lasciare la Samp finchè non otterranno lo scudetto. Nel 1991 la costanza e il talento vengono premiati. In seguito il bomber giocherà anche per Juventus e il Chelsea, prima di ritirarsi nel 1999.
Dopo il ritiro, ha iniziato la carriera come allenatore e dirigente sportivo, ma nel 2017 è stato costretto a rallentare l’attività a causa di una scoperta drammatica.
Gianluca Vialli parla delle sue condizioni preoccupanti di salute
Quell’anno, durante una visita di routine, i medici gli diagnosticano infatti un tumore al pancreas: è l’inizio di un calvario destinato a durare due anni e mezzo, con cicli di chemio lunghissimi. Nel 2020 sembra che il cancro sia regredito, ma il sollievo ha vita breve, perchè “l’ospite indesiderato”, come lo chiama lui, in realtà è ancora presente, e il calciatore lo annuncia sui social nel dicembre del 2021.
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Gianluca è tornato a parlarne in occasione del nuovo docu-show di Netflix, Una semplice domanda, con Alessandro Cattelan, che lo ha visto protagonista di puntata. Il calciatore ha ammesso tutte le sue paure: “Io ho paura di morire, eh. Non so quando si spegnera’ la luce che cosa ci sara’ dall’altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire” uno degli stralci dell’intervista pubblicati da Oggi.
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“Pero’, mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita. L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, e’ una cosa per cui mi sento molto fortunato” ha quindi aggiunto commosso. In bocca al lupo, campione.