Sempre in prima linea le aste che vertono sulla compravendita di monete di rara fattura, le vecchie lire presentano inimmaginabili sorprese.
Gli italiani sono un popolo che conserva radicate le proprie abitudini. È il caso della vecchia amata lira mai estirpata del tutto dal cuore dei cittadini. Spessa, alla domanda se amerebbero ritornare al vecchio sistema di pagamento, la risposta collettiva è sempre apparsa convinta e affermativa.
Oggi esistono ancora rarità del vecchio conio che valgono una grande fortuna. È accaduto giorni fa, ad un’asta, in cui le protagoniste erano proprio delle eccezionalità conservate, in perfetto stato, delle monete di piccola elevatura appartenente alla Lira.
La moneta che più è stata ambita e ammirata è la dieci lire delle 1947. Il suo valore si aggira intorno ai €4000. La coniatura in questione aveva, da un lato, la figura di un cavallo alato e al suo rovescio c’era rappresentato un ramo d’ulivo.
Le monete che fanno la differenza nelle aste
Anche la più piccola, tra le monete, ha avuto il suo bel successo. Si tratta della cinque lire del 1956 la cui cifra di compravendita è intorno ai €2000. Una vera occasione per chi ne è entrato in possesso. Sempre nel 1947, anno in cui sono state forgiate delle monete con pochi esemplari, spicca la due lire che ha una particolare rappresentanza: Su una parte c’è il volto di una donna sul cui capo è appoggiato un ciuffo di spighe mentre sull’altra faccia c’è un frutto con un ramo d’arancio.
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È indubbio che le monete sonanti più antiche sono, più la tiratura è stata limitata per un certo numero, più lo stato di conservazione risulta ottimale e si è in presenza di un ricavato assolutamente esoso e garantito. Una perla che può fruttare una buona somma inaspettatamente.
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Oltre alle sedute d’asta in presenza, non sempre accessibili a tutti, ci sono anche molti siti telematici che trattano la valutazione e la compravendita di pezzi più unici che rari. A disposizione, dopo una ricerca di motore, si possono trovare capaci imprenditori numismatici che non attendono altro di venire in possesso proprio di quella monetina che forse, sbadatamente, abbiamo relegato in un angolo del nostro cassetto. Quindi fare mente locale non è mai valso tanto la pena.