La misteriosa scomparsa di Denise Pipitone continua a far parlare di sé anche a distanza di molti anni: sono quasi diciotto le primavere trascorse, ma le polemiche non si placano…
Era il settembre del 2004 quando a Mazara del Vallo, cittadina della Sicilia occidentale, in provincia di Trapani, la piccola Denise Pipitone scompariva nella nebbia.
A nulla sono valsi quasi due decenni di angosciose domande: le risposte non sono mai arrivate, ed il mistero intorno alla piccola resta fitto.
La mamma, Piera Maggio, non si è mai data per vinta ed ha continuato a perorare la causa della ricerca della verità, cercando di inseguire suggestioni e piste più o meno attendibili che potessero portare a ritrovare la figlia.
Adesso però il dolore è diventato davvero molto grande: lo raconta proprio lei in uno sfogo sui social…
Parole forti: “Quella è un’altra storia…”
L’occasione per tornare a parlare della scomparsa di sua figlia Denise si è presentata proprio grazie ad un documento creato per mantenere viva l’attenzione sul caso. Parliamo della serie televisiva proposta dal canale Discovery +incentrata sul misterioso caso di Mazara del Vallo.
Va premesso che qualunque modo di cercare di evitare che i casi delle persone scomparse cadano nel dimenticatoio è importante, e va apprezzato. Ma una docuserie è un prodotto che non si propone solamente di richiamare l’attenzione, bensì anche e soprattutto di informare.
Proprio per questo motivo le parole di Piera Maggio vanno prese in particolare considerazione:
Oggi su Discovery+ ho visto la seconda puntata. Ripercorrere certi passaggi come sempre mi fa male. La ricostruzione della docu-serie, va intesa sul rapimento di Denise, e non della mia vita privata…quella è un’altra storia.
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