Uno scontro, quello tra Putin e Zelensky, che era già stato piuttosto previsto proprio dal cancellieri statunitense. Lo aveva già pronosticato.
Solo pochi giorni fa, come sappiamo, è stato ufficializzato il conflitto tra Russia e Ucraina che, per la verità, molti Paesi avevano cercato di evitare e di spostare la questione su livelli meno aggressivi e più diplomatici.
Ma le truppe sovietiche, avvicinate minacciosamente ai confini ucraini, avevano fatto intendere e intuire che ciò sarebbe stata una speranza piuttosto vana. In seguito, quindi, migliaia di cittadini, o almeno secondo quanto è stato riportato, hanno deciso di sfollare, impauriti dalla situazione critica attuale.
Le ultime notizie che vengono rimbalzata su una testata all’altra, stanno continuando gli attentati alle principali città dell’Ucraina. E, a seguito della comunicazione intercorsa tra Putin, Macron e il cancelliere Scholz, pare che le cose non siano per niente cambiate e nemmeno, per l’appunto, la posizione del presidente della Russia.
L’inquilino dell’Eliseo, quindi, non avrebbe motivo di credere a un ripensamento, anche se, invece, Zelensky è convinto che il Cremlino possa arrivare a effettuare un accordo con Gerusalemme.
La profezia dell’ex segretario degli Stati Uniti
Tuttavia, molto prima che ciò avvenisse, c’è stato qualcuno che probabilmente aveva già più che una mezza idea dei fatti odierni e della loro realizzazione. Come da titolo, si tratta, quindi, Henry Kissinger, uomo di grande esperienza politica, di origine tedesca, ma che è stato Segretario di Stato degli Stati Uniti, tra gli anni Sessanta e Settanta.
Era il 2014 quando, per l’appunto, il repubblicano scrisse sul Washington Post, alcune righe che, lette con il senno di poi, rivelano un carattere decisamente premonitore. Proprio tra le colonne del noto quotidiano americano, quindi, il suddetto prevedeva che, se non si fosse corse ai ripari, sarebbe stata inevitabile la guerra che è in corso in questi giorni.
Kissinger, in particolare, parlava di un Ucraina vicino all’Europa ma non appartenente alla Nato. Secondo il diplomatico quindi coloro che erano alla guida dello Stato avrebbero dovuto pensare innanzitutto a fare in modo di portare a un unione più pacifica le zone ucraine.
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Per di più, aveva anche posto decisamente l’attenzione su come avrebbe dovuto comportarsi l’Ucraina. Se da una parte avrebbe dovuto avere buoni rapporti con i Paesi occidentali e lasciar perdere qualsiasi attrito con l’Unione sovietica.