Bambina ucraina viva per miracolo grazie a… noi italiani! Una storia incredibile

Sono migliaia le persone che si trovano ancora in Ucraina, nascoste in rifugi o tappate in casa. Tra loro anche una bambina, che è riuscita a superare la crisi grazie alla nostra solidarietà.

Donna ferita guerra
Una donna ferita durante un bombardamento in Ucraina (Facebook)

Giunge dall’Ucraina martoriata una storia di speranza e buon cuore, un momento di sollievo in tutto l’orrore al quale si sta assistendo dal 24 febbraio scorso, data di inizio del conflitto ucraino-russo.

Nonostante i corridoi umanitari messi in piedi, sono ancora centinaia di migliaia le persone che non riescono, o non possono, lasciare il Paese, e si trovano da più di 20 giorni sotto i bombardamenti.

Una situazione drammatica che giorno dopo giorno si aggrava sempre più, con il numero di civili rimasti uccisi che aumenta vertiginosamente. E’ notizia di due giorni fa che un gruppo di circa 400 persone tra medici e pazienti, è tenuto in ostaggio nell’ospedale di Mariupol, usati come scudi umani dalla milizia russa.

Tante altre città sono in condizioni disperate, inclusa la capitale Kiev, che per ora resiste a fatica, e da poche ore anche Odessa, sul Mar Nero. La popolazione è in grave difficoltà, e i paesi europei si sono mobilitati per inviare tutti gli aiuti umanitari possibili. Tra loro anche l’Italia, che si è reso inconsapevolmente protagonista di un miracolo, salvando una bambina.

Ucraina: bambina salvata dalla solidarietà italiana

La piccola, che si trova con la madre in una delle zone di guerra più martoriate, era praticamente in fin di vita, poichè bisognosa di un farmaco salva vita ormai introvabile a causa del conflitto.

 

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Un volontario, disperatamente alla ricerca di una soluzione, si è per fortuna ricordato di aver intravisto qualche scatola di farmaci in una delle spedizioni arrivate proprio dal nostro Paese, ed è andato a ispezionarle. Con sollievo ha scoperto esserci proprio la medicina in questione, che è stata subito somministrata alla bimba, di appena 3 anni,  ora fuori pericolo.

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Il pacco fa parte di una spedizione partita un paio di settimane fa da Viterbo. Il responsabile dell’organizzazione, Sandro Epifani, si è detto entusiasta per l’accaduto, e promette che cercheranno di conoscere il nome specifico del farmaco per inviarne altre scorte. Nel frattempo la madre della piccina ha promesso che appena finirà la guerra verrà in Italia per ringraziare di persona i salvatori della figlia.

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