Certi spiccioli, di primo acchito, pare che non siano interessanti. Invece, tenetevi forte, perché ne abbiamo elencati alcuni che valgono cifre altissime.
Le monete, per molte persone sparse in tutto il mondo, rappresentano di sicuro una forma di interesse particolare. In effetti, non si sta parlando soltanto di un metallo che serve per lo scambio di merci e servizi.
Tutti coloro che rientrano nella categoria dei collezionisti, quindi, si dilettano a cercare e reperire dei pezzi rari da aggiungere alla propria personale raccolta.
Al di là, perciò, del vantaggio che potrebbero averne vendendo all’asta quel soldo, un po’ come la filatelia per quanto riguarda i francobolli, si tratta di una sorta di hobby che è mosso, per l’appunto, dal desiderio di collezionare le più diverse tipologie di monete.
La numismatica, invece, si potrebbe definire come qualcosa di simile, ma più approfondito. Si tratta, infatti, dello studio a livello storico e scientifico di un dato spicciolo. Ma tant’è, se vogliamo, c’è anche chi vorrebbe acquisire un enorme guadagno, senza preoccuparsi di altri particolari.
Se fare parte di questo suddetto gruppo, allora, non vi resta che continuare a leggere le prossime righe, perché abbiamo deciso di svelarvi l’esistenza di tre pezzi davvero molto ma molto interessanti e che potrebbero sicuramente incrementare il peso del vostro portafoglio.
Le vecchie lire che valgono somme incredibili
Innanzitutto, partiamo da quella che viene denominata cento Lire Minerva e che risale alla seconda metà degli anni Cinquanta. Si chiama in questo modo, perché, se dà un lato c’è una testa incoronata, da un lato è incisa la raffigurazione della Dea della mitologia latina che porta questo nome.
Ebbene, se mai doveste averne un esemplare, sappiate che potrebbe farvi incassare più di 4 mila euro, in particolar modo se si può definire fior di conio. Invece, le 10 Lire Vittorio Emanuele II – Regno di Sardegna, coniata nel 1850, vi permette di incassare la cifra altissima di 12 mila euro.
Comunque sia, c’è un’altra monetina che in apparenza vale poco, ma che, al giorno d’oggi, nel caso ce l’aveste, vi farebbe immediatamente ricavare una somma straordinaria.
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Si tratta, quindi, della 10 Lire Aratrice, e, soprattutto, quella che possiede un valore maggiore è datata 1926. Tenetevi forte, perché, secondo gli esperti, arriverebbe a un prezzo incredibile di ben 20 mila euro. Che dire, credo che la curiosità di guardare in qualche cassetto, a questo punto, sia venuta proprio a tutti.