Ucraina, sotto gli occhi di tutti, il gioco messo in atto dal leader che sfida il Cremlino: ipotesi e azzardi sui due capi che si stanno affrontando.
Non tacciono le esplosioni nell’Est europeo. Continuano ormai da quasi un mese le rappresaglie della potente Russia nei confronti della sua ex colonia l’Ucraina. Un triste presente che sta tenendo il mondo incollato su questa disperazione che aumenta quotidianamente.
Truppe di soldati che, con i loro carrarmati, hanno messo in fuga gli abitanti delle città sorprese con la loro temibile presenza che sa di morte certa. Un armata che avanza inesorabilmente sotto lo sguardo punitivo del capo della piazza Rossa che non ha pietà per nessuno.
Putin ha deciso e il resto ne fa le spese. Zelensky, a causa di questa tremenda crisi, manda segnali di sicurezza sulla fine di tutto con una vittoria certa. Rassicura il suo popolo che giustizia verrà fatta, intanto si registrano code di fuga negli stati vicini pronti ad accogliere.
Ucraina nel mirino della sua scaltrezza nella guerra presente
Soprattutto c’è lo scotto che si paga con l’uccisione di piccoli innocenti per via dei bombardamenti. Il noto inviato di guerra, Toni Capuozzo, illustre giornalista che conosce perfettamente le dinamiche dei vari conflitti di cui ha fatto cronaca, dice la sua in merito.
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Dal sito di Nicola Porro, conduttore di Quarta Repubblica su Retequattro, Capuozzo asserisce che il presidente ucraino è un amabile comunicatore in merito al suo passato di attore. La sua furbizia risiede nel far insorgere una sorta di pietismo nell’animo degli appartenenti alla Nato così da far scaturire in loro un senso di colpa e intervenire in suo aiuto.
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Per ora il soccorso è da lontano e non in presenza in quanto l’Ucraina non fa parte dell’Unione Europea. Putin invece, è rimasto sorpreso dalla tenacia degli avversari, egli era convinto di poterli vedere ai suoi piedi nel giro di qualche giorno. Niente è andato secondo i suoi strategici piani. Il desiderio di tutti è che questo orrore venga soppresso il prima possibile. La guerra dei grandi è pagata inesorabilmente dai civili onesti e lavoratori che non sapevano di essere i contribuenti, ignari, della preparazione di un conflitto a loro discapito.