Batosta per il famoso giornalista e conduttore Rai. L’uomo si è spesso occupato della sparizione di Denise Pipitone. Oggi per lui una decisione difficile da accettare.
Si torna a parlare di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo nell’ormai lontano 2004 e mai più ritrovata. Per la sua sparizione non è stato finora arrestato nessuno, e anche Jessica Polizzi e Anna Corona sono state prosciolte dalle accuse nel 2011.
L’anno scorso la vicenda è tornata sotto i riflettori, grazie ad alcune nuove testimonianze e ad una ragazza russa che sembrava dovesse essere la bambina cresciuta. Tantissime le trasmissioni che si sono occupate a lungo della vicenda, come quella del famoso giornalista.
L’uomo, nato a Milano nel 1968, prima di arrivare in Rai è stato anche un volto molto apprezzato di Telelombardia e Antennatre. Dal 2003 per molti anni ha condotto il contenitore pomeridiano l’Italia sul Due. Tra le altre trasmissioni da lui condotte, Senza Peccato e Generazione Giovani.
Attualmente è alla guida di Ore 14, oltre ad essere vice direttore di Rai Due. E’ proprio per un motivo legato al suo lavoro, che il giornalista è finito nei guai, e dovrà ora vedersela con una brutta gattz da pelare.
Il milanese ha raccontato quanto successo con un lungo post sul suo profilo Facebook, nel quale ha anche voluto dire la sua sul triste caso della piccola Pipitone.
“Molti mi chiedono a che punto sono le indagini sul sequestro di Denise Pipitone. Temo ferme all’archiviazione disposta dal gip di Marsala” le prime parole scritte dal giornalista, accanto a quella che ha tutta l’aria di essere un documento ufficiale. Milo Infante sarebbe sotto indagine per qualcosa inerente alla vicenda siciliana e ha voluto condividere con i fan il suo sconforto per una decisione del genere.
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“Per contro invece posso dirvi che i giudici indagano chi Denise l’ha cercata con tutte le forze. Giornalisti, ex pm, e non solo…Se qualcuno pensa che sia sufficiente per fermarci sbaglia. Continueremo a cercare Denise” ha quindi proseguito, non lasciandosi spaventare, pertanto, dal provvedimento.