Non è l’arena, il conduttore Massimo Giletti appare particolarmente stizzito e sbotta in diretta:” Questo gioco non mi piace…”
Non è l’arena è un programma molto seguito e condotto da Massimo Giletti in onda in prima serata su La 7. E’ un talk show che si occupa principalmente di fatti di attualità, cronaca e politica.
La trasmissione segue l’andamento di ciò che accade nel mondo e sono le notizie del giorno a dettarne la scaletta. Tema cardine delle ultime settimane è lo scontro tra Russia e Ucraina e le conseguenza che questa guerra comporta.
L’ultima puntata è stata come sempre molto accesa e ricca di contenuti. Anche in questa occasione, il conduttore Massimo Giletti non si è trattenuto dall’esprimere la sua opinione, arrivando allo scontro con uno degli ospiti.
Non è l’arena, scontro tra Massimo Giletti e Alberto Contri
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Chi segue assiduamente la trasmissione avrà di certo imparato che Massimo Giletti è un conduttore atipico e che sicuramente ciò che pensa e sostiene non se lo tiene per sé. Questo è quanto successo nell’ultima puntata.
Il giornalista si è duramente scagliato contro uno dei suoi ospiti, lo scrittore Alberto Contri. Il motivo è molto semplice: durante un collegamento l’ospite ha approfittato del tempo a disposizione per dilungarsi volutamente con il suo discorso.
L’argomento trattato ed affrontato in studio – come dicevamo pocanzi – era lo scontro tra Putin e Zelensky. Giletti, però, non ha retto ed è intervenuto nei riguardi di Contri in modo molto stizzito, esortandolo a rispettare quelle che sono le tempistiche televisive.
Sto parlando di morte, e giocare sulla morte non mi piace – queste le parole alquanto seccate del conduttore costretto a mandare in onda oltre il tempo consentito terribili immagini di donne e bambini dilaniati dalla guerra.
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Il messaggio di Giletti verso l’esperto di comunicazione è stato decisamente molto chiaro. Il conduttore ha poi concluso affermando che non sopporta quando chi è dall’altra parte si trova a dover contestare quelle che sono le testimonianze dei giornalisti sul campo – in questo caso – che la guerra la vivono con i loro occhi.