Spuntano lati inediti della padrona di casa di Domenica In, raccontati da chi la conosce molto bene. Mara Venier continua ad essere una scoperta sorprendente.
La conduttrice veneziana è amatissima dai telespettatori italiani. Un amore cresciuto e diventato sempre più forte grazie alla buona dose di genuinità e simpatia che da sempre la contraddistingue. Del resto era stato proprio Renzo Arbore, all’inizio degli anni Novanta, a suggerirle di essere sempre se stessa e condurre Domenica In nel modo più naturale possibile.
Lei, Mara Venier, ha accolto con molta attenzione i suoi suggerimenti, facendone una delle sue armi migliori. E’ così che è nata la “Signora della Domenica” e poi il mito di “Zia Mara”, che è tornato il mese scorso sotto i riflettori anche al Festival, grazie al FantaSanremo.
Nata nel capoluogo veneto nel 1950, prima di debuttare in Rai come conduttrice è stata per molto tempo una nota e brava attrice, lavorando anche in alcune commedie all’italiana molto conosciute. Poi, anche grazie a Nanni Loi che la volle per primo come “complice” di alcune candid camera, lo “sbarco” sul piccolo schermo.
Ma quali sono i segreti di questa iconica e conosciutissima protagonista della nostra televisione? A svelarli è una persona che la conosce profondamente, essendone uno dei suoi migliori amici.
I due non sono solo ottimi amici, ma in passato hanno avuto anche una bella storia d’amore con tanto di matrimonio a Las Vegas nel 1984 e separazione tre anni dopo. Eppure i contatti tra loro non si sono mai interrotti, semplicemente si sono trasformati, come ha spiegato l’attore.
“È la mia più grande amica. Con l’affetto che resta dopo l’amore e con l’intelligenza, si diventa amici. Per noi è stato naturale” ha spiegato Jerry Calà durante una recente intervista, parlando della famosa ex moglie.
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Una bella dichiarazione di stima per Mara, e non è finita qui, perchè il comico ha proseguito dicendo che “Amo la sua schiettezza, il suo essere sempre di pancia, empatica e pronta a commuoversi. È una delle persone più vere che conosco”.
