Era da qualche tempo che la Direzione distrettuale toscana se ne stava occupando. In questi giorni si è conclusa l’inchiesta.
Sono stati fatti alcuni passi avanti che hanno permesso di concludere delle indagini che erano cominciate tempo fa e che al momento sembra che abbiano portato a delle risposte.
Inoltre, secondo fonti accreditate, sono decisamente molti i motivi per cui vengono accusate tredici persone che pare abbiano avuto a che fare per un certo periodo con ‘ndrangheta, l’organizzazione criminale che trova le sue origini in Calabria.
Tuttavia, in questo caso, le ricerche in tal senso si sono effettuate in Toscana dove sembra che alcuni interrogativi finalmente abbiano trovato una soluzione. Dando peso, quindi, a quanto è stato riportato da importanti testate giornalistiche, sono più di una le situazioni nelle quali sono stati fermate queste persone.
Sembra, infatti, che la Direzione nazionale abbia, per l’appunto, scovato alcune infiltrazioni illecite per quanto riguarda i lavori che prevedono il compimento della strada numero 429.
E, poi, sembra che sino a state messe le mani anche sullo smaltimento dei rifiuti di aziende che si occupano di conceria in provincia di Pisa. Comunque sia, come si scriveva in precedenza, sono numerosi i capi di accusa dei quali dovranno rispondere.
I dettagli della lunga inchiesta
Inoltre, ci sono anche due altri imprenditori che sono considerati coinvolti in questa gravosa faccenda e che dovrebbero essere collegati a una società situata nel Mugello, una zona a nord della provincia di Firenze.
Non solo, perché si pensa, forse con una certa sicurezza, che faccia parte del gruppo incriminato anche un impiegato di Regione Toscana.
In particolare, quest’ultimo è tacciato di corruzione per il fatto che avrebbe ricavato dei favori di tipo economico per aver concesso la possibilità per la realizzazione di alcuni lavori.
L’indagine, quindi, è condotta dal pm Eligio Paolini e ciò che si evince è che, oltre a queste scorrettezze, le accuse sono, per esempio, concorrenza illegale, estorsione, e persino anche detenzione e il conseguente spazio di sostanze stupefacenti.
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Paolini, comunque, ha già lavorato per portare a termine altri arresti di questa tipologia che aveva peraltro implicato un centinaio di uomini immischiati in un’altra vicenda di caratteristiche piuttosto simili a quella che è stata descritta in queste righe.