Un grande attore muore al termine di una lunga malattia, viene salutato così da un regista con cui aveva spesso lavorato e che lo ricorda con affetto
Il cinema italiano ha avuto nella sua storia grandi attori. Non soltanto quelli capaci di interpretare i ruoli principali da protagonisti, quelli più ricordati, ma anche coloro che non sempre avevano le luci dei riflettori puntati su di sé. Non a caso, il personaggio di cui parliamo nel 1997 ha vinto il Nastro D’Argento come migliore attore non protagonista.
Oggi, il nostro mondo dello spettacolo piange uno degli interpreti forse più versatili che si ricordino. La notte scorsa si è spento nella sua Bologna Gianni Cavina, all’età di 81 anni. Cavina era malato da tempo, ma nonostante questo, di recente, aveva girato il suo ultimo film, ‘Dante’, che non ha ancora visto la luce al termine della lavorazione definitiva.
Il cordoglio del mondo dello spettacolo e non solo è unanime, per la perdita di un attore capace di una lunghissima carriera, dalla fine degli anni Sessanta in poi. Il suo ricordo, in particolare, viene affidato al regista che più di tutti lo conosceva.
Gianni Cavina muore all’età di 81 anni, era la ‘spalla’ di Pupi Avati: il grande regista lo ricorda così
Pupi Avati, collega, ma anche grande amico di Cavina, aveva girato con lui ben 17 film. Dal primo, ‘Balsamus, l’uomo di Satana’, nel 1968, fino, per l’appunto, a ‘Dante’.
Tra questi film, alcuni capolavori assoluti del cinema italiano, come ‘Regalo di Natale’, ‘Festival’, ‘Una sconfinata giovinezza’ e molti altri’. Proprio con ‘Festival’ aveva vinto il Nastro D’Argento. Ecco il ricordo di Avati, che non cela la sua commozione:
Aveva le qualità dell’attore completo. Aveva la capacità di passare dalle parti più comiche ed esagerate, a quelle più sentite ed importanti. Spero che la Rai mandi in onda il film ‘Il signor Diavolo’ per ricordarlo, in quella pellicola lui fa una grandissima interpretazione.
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Avati ha poi inviato al ‘Resto del Carlino’ una toccante lettera in cui ricorda tutti i trascorsi insieme a Cavina, concludendo con un ringraziamento: “Grazie per non avermi mai lasciato solo“