Eleonora Daniele, nel suo dolore composto, porta direttamente al cuore la sua testimonianza. Un vuoto da riempire con la consapevolezza.
L’autismo è una parola che incute paura ma anche disorientamento. Lo sa bene Eleonora Daniele che quotidianamente dall’alto della conduzione del suo Storie italiane, racconta dettagliatamente la cronaca multicolore italiana.
La bravissima giornalista ha avuto, purtroppo, il dolore di vivere questa esperienza direttamente. Nella sua famiglia ne era colpito il fratello Luigi. Amato moltissimo e compreso fin dove il limite lo permetteva.
Lo spettro dell’autismo è ancora un’incognita anche se passi avanti sono stati fatti nella ricerca. Una malattia così estesa costituita da tanti gradi. Un autistico può non essere uguale ad un altro e questo mette ancora più impegno nella cura.
Eleonora Daniele, un dolore inconsolabile per la grave perdita
Il 2 aprile è la giornata che vuole sottolineare questa patologia ancora lievemente misteriosa. Colpisce in genere i maschi ma stanno avendo il sopravvento anche le donne. E’ un disturbo del neuro sviluppo accompagnato da deficit della comunicazione.
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La sua sintomatologia è davvero molto complessa. Intorno ai 3 anni di età si ha la certezza che il sospetto dell’autismo rientra nella considerazione del bambino. Il nucleo familiare, che comprende l’individuo autistico, non va assolutamente lasciata da solo a affrontare la situazione .
I sofferenti del suddetto spettro, riescono ad avere un loro modo di interagire con chi sta intorno. Il modo di comunicare diventa personale perchè anche loro godono di svariate passioni. Attraverso queste maniere possono adattarsi alla trasmissione in famiglia.
La Daniele ha dovuto dire addio al suo amatissimo Luigi in una sofferenza inaudita. Era molto legata a lui cercando di fare il possibile per attuare qualche cura. Purtroppo la malattia ha preso il sopravvento e ora il caro fratello, più giovane, non c’è più.
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Per l’atroce dolore scavato nel cuore, Eleonora ha preso la decisione di scrivere un libro dove raccontare l’esperienza familiare. Il libro è stato edito qualche tempo fa e i proventi devoluti per dare ausilio ai familiari che si trovano inadatti ad ovviare il problema.
Un modo per far comprendere che la patologia è seria e va richiesto aiuto sempre. Nessuno deve girare la faccia.